Il ko a domicilio contro l’Acireale ha acuito il momento delicato del Rocca di Caprileone che continua a navigare nelle zone basse della graduatoria. Nell’ultimo turno di campionato, i granata hanno sbancato il “Nuovo Comunale” con una prestazione non esaltante sotto il profilo del gioco, ma sicuramente fatta di solidità e cinismo.
La squadra di mister Palmeri ha reso la vita difficile agli acesi per tutto il primo tempo, almeno sotto l’aspetto tattico, ma il gol di Fuscello a fine primo tempo ha tagliato le gambe ai padroni di casa. Adesso bisogna reagire e per farlo serviranno tutto il carisma e l’esperienza del “guardiano” dei pali Sebastiano Paterniti: “Quando ho accettato l’offerta del Rocca sapevo che qui c’era un progetto che guardava al futuro e alla valorizzazione dei giovani. Le difficoltà erano preventivabili, ma oggettivamente non mi aspettavo così tanti problemi. Facciamo fatica a segnare, ma questo non fa altro che aggiungere altro pepe a questa sfida che ho scelto di sposare. Mi sento responsabilizzato, anche perché pur essendo un classe ’89 sono il più grande della rosa. Questo è un campionato duro, con molti giocatori d’esperienza ed è proprio questa la carenza che stiamo avvertendo più di ogni altra. Secondo me la società si sta già guardando intorno in vista del prossimo mercato di dicembre. Ci serve solo qualche innesto d’esperienza e sono convinto che la nostra stagione possa completamente cambiare in meglio, perché siamo una buona squadra e non meritiamo la classifica che abbiamo in questo momento”.
Ormai Paterniti è un punto di riferimento sia nello spogliatoio che in campo, dove è chiamato a fare da “supervisore” ad una difesa che ha spesso peccato di inesperienza: “Tutti i giocatori della passata stagione hanno avuto delle ottime offerte e il Rocca, da società corretta qual è, li ha lasciati andare. Io ho avuto la fortuna di vincere il campionato d’Eccellenza, di disputare tanti anni di Serie D e di poter fare anche qualche esperienza in giro per l’Italia. Posso dare una mano, ma ognuno di noi deve trovare la propria forza dentro di sé per non mettere in difficoltà il compagno”.
Nella carriera di Paterniti spiccano anche le due ultime stagioni al Due Torri, realtà che in questo momento sta vivendo una fase delicata: “Anche se lì non ho giocato tanto è un’esperienza che mi porto dentro, perché è stata una parentesi veramente bella. Purtroppo, però, non mi sorprende che la società sia in difficoltà, perché quella realtà era sorretta dalla passione e dagli sforzi immani da parte di tutti, a partire dal mister Antonio Venuto che è una grandissima persona, oltre che essere un tecnico preparato. Purtroppo nel calcio la sola passione non basta. Io e i miei compagni nelle ultime due stagioni abbiamo realizzato un piccolo miracolo. Basti pensare che in tutto il 2015 quella del Due Torri è stata la difesa meno battuta tra i primi quattro campionati italiani”.