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Rocca, Cerniglia: “Ora la continuità. Non potevo dire di no a Gugliotta”

I gol di Spinella e Ceraolo hanno regalato la prima gioia al Rocca di Caprileone che a Viagrande ha assaporato il gusto della vittoria. Un successo frutto della caparbietà e della voglia mostrata dalla compagine di Palmeri, che adesso può guardare con maggiore serenità al futuro lasciandosi alle spalle le difficoltà d’inizio stagione. A prendere la squadra per mano ci ha pensato Stefano Cerniglia, elemento dal curriculum prestigioso e punto di forza di una formazione che quest’anno dovrà affrontare l’anno zero dopo i fasti del recente passato.

L'undici titolare della gara di ritorno di Coppa
L’undici titolare della gara di ritorno di Coppa

Le  stagioni in Lega Pro non si possono dimenticare ma ormai fanno parte del passato, per lui scegliere di fare questo doppio salto indietro non è stato facile, ma adesso i rimpianti hanno lasciato spazio alla voglia di rimettersi in gioco: “Dopo un anno d’inattività non è stato facile rimettersi in gioco e ripartire da zero, ma ho tanta voglia di farlo con il Rocca di Caprileone che mi ha dato fiducia e soprattutto l’opportunità. Qui mi trovo bene, si sta formando un bel gruppo e possiamo crescere ottenendo buone prestazioni e  risultati soddisfacenti. All’inizio l’idea di accettare l’Eccellenza non è stata facile, è inutile negare che fino all’ultimo speri di restare nel giro della Lega Pro o della Serie D, ma per l’Eccellenza credo che avrei potuto accettare solo ed esclusivamente il Rocca di Caprileone. Qui ho tutto quello che mi serve, una società che crede in me e che mi ha concesso tutto il tempo per tornare ad essere quello che ero. Quando ho ricevuto la chiamata di Gugliotta non ho aspettato un secondo di più”. 

La panchina del Rocca
La panchina del Rocca di Caprileone

Da un punto di vista tecnico c’è stata anche la necessità di adattarsi ad un campionato dove si usa meno il fioretto e molto più la sciabola: “La differenza c’è e si vede. E’ un campionato molto più battagliero, da quello che ho notato si bada molto più al sodo, non c’è molta estetica ed è difficile trovare la squadra che giochi bene in senso lato. Per me non è stato semplice ambientarmi, ma adesso mi sento calato nella categoria  e voglio proseguire il percorso intrapreso”.

Lo stesso discorso vale un po’ per tutta la squadra, affinché il colpaccio di Viagrande non si riveli un caso isolato: “Non siamo partiti con il piede giusto. Ci è mancata la fortuna, ma anche molta cattiveria sotto porta, così sono arrivate le prime due sconfitte stagionali. Adesso stiamo crescendo e per fortuna stanno iniziando ad arrivare i risultati. A Viagrande ci siamo anche un po’ sbloccati mentalmente. Quando non vinci la testa si fa sempre più pesante, ma domenica è arrivato un successo importante e meritato a cui dobbiamo assolutamente dare continuità”.

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