Il Rocca di Caprileone vede il traguardo. Dopo l’Igea Virtus, è infatti quello biancazzurro l’altro team messinese ad occupare un posto d’onore nel campionato di Eccellenza. La squadra di mister Bellinvia, al termine di una stagione da urlo, resta così terza in classifica e, negli ultimi tre turni, andrà a giocarsi un posto in una griglia playoff ancora tutta in discussione. Parliamo di questo, come di tanto altro ancora, con Santo Biondo, attaccante ed uno degli uomini più rappresentativi dei caprileonesi. Per lui, dopo due campionati pieni di gol e di soddisfazioni, potrebbero presto aprirsi le porte della serie D…
Santo, ad oggi siete terzi in classifica ed è tutto aperto in chiave playoff. Ti aspettavi una stagione del genere, quando tutto doveva ancora cominciare?
A metà dell’estate, mi sarei sicuramente aspettato un campionato di vertice per il Rocca. Erano anche i giorni di Pettinato e Calabrese e quindi sapevamo di dover, quantomeno, posizionarci in griglia playoff. Quando sono andati via loro, posso dire che non ci credevamo più di tanto, ma alla fine siamo sempre stati lassù. Abbiamo costruito partita dopo partita la nostra classifica ed oggi è un dovere crederci. Abbiamo disputato un gran campionato e siamo di certo andati oltre le aspettative. Basti pensare che siamo a pari punti con l’Acireale, che la Sicula Leonzio ci sta dietro e che vogliamo chiudere su questi ritmi.
Per te l’obiettivo stagionale è quindi tagliare il traguardo subito sotto l’Igea Virtus?
Il nostro compito, a questo punto, è quello di arrivare secondi o terzi per poter giocare i playoff in casa. E’ difficile, ma nulla toglie che possiamo farcela. Nelle ultime tre partite abbiamo impegni severi, contro squadre sulla carta più attrezzate e forti di noi (Sporting Taormina, Acireale e Palazzolo, ndr) ma se giochiamo come sappiamo fare, sono convinto che ci arriviamo. A questo punto, dipende solo da noi, dal giocare quelle partite con la giusta mentalità.
Domenica non c’è stata storia contro il Forza Calcio Messina, annichilito, tra l’altro, da tue tre reti. Tra qualche giorno, invece, la stessa sorte toccherà all’Orlandina. Pensi che la presenza di squadre così sottodimensionate, come quelle che ho citato, influisca sul normale corso del torneo?
Le squadre che partono con grossi handicap rischiano sempre di falsare il campionato, anche se di poco. Succede, anche se raramente, che dopo una serie di partite in cui prendono 7,8 o 10 gol queste riescano a pareggiare, o anche addirittura a vincere. Purtroppo bisogna ammettere che in questi casi si priva di due o tre punti, che tutti gli altri hanno, una squadra che ha avuto una giornata storta. Questa è una costante che purtroppo non premia il campionato di Eccellenza. Nelle varie partite si vede comunque del buon calcio. Ci sono 7-8 squadre davvero ben attrezzate, mentre sulla metà classifica ci sono organici abbastanza forti.
Le tue reti in campionato sono state 14, sulla falsariga di quello che hai disputato lo scorso anno ed ultimamente vieni spesso elogiato dagli addetti ai lavori. Questa stagione è stata importante per il corso della tua carriera?
Questi mesi mi saranno utili, senza dubbio. Penso di aver fatto bene ed i gol non sono certo mancati. Insomma, qualcuno avrà sentito parlare di me. Spero, dunque, per l’anno prossimo, di ottenere qualcosa di più prestigioso. Quanto a Rocca sono soddisfatto, anche perché qui sono sempre stato allenato da tecnici preparati, che mi hanno trasmesso qualcosa.
Igea Virtus, Acireale e Sporting Taormina si sono interessate a te, quando le liste di trasferimento erano aperte. L’anno prossimo in che contesto ti vedi? Sei contento di aver vestito ancora la maglia del Rocca?
La mia speranza è quella di giocare in serie D. Se così non fosse, accetterei anche una delle piazze più importanti del campionato di Eccellenza. Quanto alle proposte che ho ricevuto, tutte allettanti, ci ho pensato su (ride, ndr), eccome! Non saprei dire una precisa ragione per cui ho rifiutato tutte le richieste che dicevi, ma alla fine, osservando la mia stagione e quella della squadra, posso dire di non aver sbagliato. Sicuramente non mi sarebbe piaciuto lasciare questo gruppo e,forse, ho anche pensato che questo fosse l’ambiente giusto per esprimermi al meglio. Col senno di poi non sarebbe stato male andare all’Igea Virtus, perché di fatti avrei potuto vincere con loro il campionato.