La mancata corresponsione ai tesserati delle mensilità di novembre e dicembre 2016 ha comportato due punti di penalizzazione per il Messina, sceso adesso a quota 43, a +5 sulla temuta zona play-out. Nella giornata di mercoledì è stato inflitto anche un pesantissimo -5 al Latina, al quale venivano contestate inadempienze molto simili a quelle del club peloritano. I laziali sono stati così condannati anzitempo al declassamento in Lega Pro.
In merito abbiamo raccolto l’intervento del responsabile dell’area legale dell’ACR Massimo Rizzo: “La nostra situazione non è totalmente raffrontabile a quella del Latina, appena sanzionato dal Tribunale Nazionale Federale. Come nel nostro caso, erano chiamati in causa perché non avevano versato due mensilità di stipendi e contributi e per la mancata presentazione di una fideiussione. Hanno pagato però anche la recidiva, considerata una precedente penalizzazione di due punti, che ha comportato un ulteriore -1”.
Secondo l’avvocato messinese non è invece assolutamente sovrapponibile al sodalizio di Franco Proto il caso del Pisa, che risale invece al passato torneo. I toscani sono stati sanzionati soltanto economicamente, dopo una richiesta dell’accusa di ben 12 punti di penalizzazione, perché nella condotta del presidente uscente non era stato riconosciuto alcun dolo. Appare evidente quindi la differente situazione rispetto all’ACR.
Rizzo scarta infine ogni possibile collegamento con il precedente del Pomezia, che nel 2011 fu addirittura retrocesso all’ultimo posto e quindi escluso dal campionato. “In quel caso la società laziale fu sanzionata perché non effettuò, come promesso, un aumento di capitale”.
Incassato il -2, martedì 9 maggio a Roma, nei locali del Tribunale Nazionale Federale, in via Campania, è prevista la seconda udienza che riguarderà il Messina. In aula, a tutelare gli interessi dell’ACR, saranno presenti proprio Rizzo e l’avvocato campano Eduardo Chiacchio, con il quale la nuova proprietà ha recentemente definito una transazione per la corresponsione di compensi non versati dalla precedente proprietà.
“Non possiamo prevedere in anticipo quale sarà la richiesta della Procura Federale, che ha deferito l’ACR a titolo di responsabilità diretta, per aver depositato presso la Lega una garanzia di 350.000 euro priva di efficacia per il mancato versamento del premio assicurativo. A prescindere dalle rilevanze giuridiche, il cambio di proprietà è un dato di fatto incontestabile – rimarca l’avvocato messinese – Cercheremo quindi di evidenziarlo, dal momento che la condotta viene contestata a chi non ha più ruoli nella società presieduta da Franco Proto. Riteniamo che in fase di eventuale sanzione effettiva si debba tenere conto di questa circostanza”.