Il neo-difensore del Messina Francesco Rizzo ha rilasciato nei giorni scorsi un’intervista a StadioRadio.it. Vi riproponiamo i passaggi più significativi per presentare il nuovo over giallorosso, l’ottavo in organico, anche se il centrocampista Domenico Franco sembra ormai destinato all’addio. Il26enne centrale avellinese vanta quasi 150 presenze tra C e D. In carriera è stato impiegato anche sulla corsia destra.
“Per fortuna sono un giocatore molto duttile. Credo di essere il difensore centrale moderno, forte fisicamente e atleticamente e dotato anche di un buon piede. Proprio per queste doti, mi hanno utilizzato molto anche come terzino ed esterno di centrocampo. Purtroppo fino ad ora nei momenti in cui sembrava essere arrivata la svolta definitiva è subentrato puntualmente un ostacolo, sia di sfortuna che di situazioni particolari. Mi reputo però un giocatore abbastanza completo e a 26 anni ho ancora tutto da dire e da dare”.
Recanatese, Turris e Alessandria le ultime tappe. “L’obiettivo principale è quello di ogni anno, fare il massimo, spremere me stesso fino all’ultima goccia, lavorare duro e mettere ciò a servizio della squadra. Con una speranza e un augurio in più però, che tutto fili con equilibrio e serenità. Negli ultimi anni ho girato un bel po’ e ho collezionato esperienze dappertutto. Ovviamente sia positive che negative ma fanno parte del percorso calcistico e anche di vita. Credo di aver raggiunto la maturità ottimale per esprimermi al meglio”.
Nella sua Campania le prime esperienze in carriera, nei vivai di Avellino e Napoli: “Ho avuto la fortuna di entrare nel professionismo da giovane, ho vissuto alcuni mesi il Napoli di Sarri e ho ricordi importanti. Ma anche in Primavera o settore giovanile, avendo fatto anche il capitano sia a Napoli che ad Avellino. Poi le prime partite, le belle piazze in cui ho giocato, la gente che mi ha apprezzato. Ci sarebbero tanti aneddoti, tante cose belle che porto dentro e costituisco con gioia. Ci sono tanti giocatori nelle serie minori che meriterebbero l’occasione del salto di categoria, ma oggi è sempre più difficile a causa di tante dinamiche”.
Il difensore spera di ritrovare in Sicilia la continuità trovata nelle annate di Sorrento e Nocera: “Mi ha aiutato senza alcun dubbio la mia famiglia, sono tanti i sacrifici fatti. Mi hanno spronato sempre, tutti i giorni, non lasciandomi mai solo e dandomi sempre la spinta in più nei momenti difficili. Un grazie anche ad alcune persone ed allenatori che ho incontrato fino ad ora nel mio percorso, mi hanno trasmesso insegnamenti importanti. Amo seguire persone che si sono costruite, si sono sacrificate e nonostante grandi successi rimangono di un’umiltà e di una dedizione impressionante”.