Con qualche mese di ritardo rispetto agli annunci iniziali, la Giunta Municipale ha approvato la delibera per la gara di affidamento dello stadio “Franco Scoglio”. Uno schema di convenzione che adesso dovrà essere vagliato dall’aula.
Soddisfatto il consigliere comunale Massimo Rizzo, che aveva sollecitato a più riprese una fumata bianca: “Il mio obiettivo era rimettere nell’agenda dell’Amministrazione la questione calcio. Mi sono attivato già due mesi fa, promuovendo un incontro con la società, insieme ad altri colleghi”. Tra i consiglieri comunali anche Giuseppe Caruso e Giandomenico La Fauci hanno “sponsorizzato” il tema.
Perché si è perso tanto tempo? “I tempi amministrativi spesso non coincidono con quelli sportivi, però è un primo passo, l’inizio di un percorso che potrebbe ridare speranza a un movimento che non attraversa certo un momento esaltante. Non sarà qualche settimana di attesa a cambiare il destino dell’operazione. Quanto predisposto dagli uffici è dovuto passare al vaglio del segretario generale, per il controllo di legittimità. Ora è arrivato l’ok del sindaco e degli assessori. Il consiglio comunale è la prossima tappa”.
In caso di fumata bianca, potrà arrivare l’eventuale e auspicato impegno da parte degli imprenditori interessati: “I bandi rappresentano una svolta e l’unica soluzione possibile – sostiene Rizzo –. L’Amministrazione non vuole sprecare fondi, anche perché le sole utenze impongono esborsi ingenti ogni anno. Dovrebbero prevedere un termine di sessanta giorni per le offerte”. Anche se in tal senso va detto che l’assessore Giuseppe Scattareggia qualche mese fa aveva invece quantificato questa forbice temporale in un mese.
I soggetti interessati dovranno prima di tutto finanziare gli interventi di adeguamento delle strutture, che versano in condizioni di degrado: “L’imprenditore o un gruppo di soggetti intenzionati a investire dovranno stanziare delle somme, che non saranno a fondo perduto ma finalizzate alla realizzazione di un progetto più ampio. Prima di tutto occorre la messa a norma, anche perché negli ultimi anni l’ottenimento dell’agibilità provvisoria è arrivato dopo mille peripezie”.
Che durata avrà l’accordo tra Comune e privati? “L’emendamento proposto da me, dal vicepresidente Nino Interdonato e da Daria Rotolo – chiarisce Rizzo – prevede l’estensione massima fino a 99 anni. Ma è evidente che per un imprenditore potrebbe essere sufficiente una concessione di 20 o 25 anni, come è accaduto in tante altre realtà. Ovviamente se si vuole accedere ai finanziamenti del Credito Sportivo si spingerà per un termine più lungo”.
Nell’ultimo decennio chi ha ottenuto lo stadio in concessione non ha certo garantito gestioni virtuose: “I bandi prevederanno dei punteggi, riconosciuti se verrà garantita la messa a norma, il definitivo ripristino della foresteria o addirittura la realizzazione della copertura. Il più ambizioso se lo aggiudicherà anche se è chiaro che il progetto dovrà essere sostenibile”.
A valutare le offerte sarà un’apposita Commissione, un po’ come già accaduto quando l’ex sindaco Renato Accorinti propose la manifestazione d’interesse, alla quale ha risposto presente soltanto la famiglia Sciotto: “Dovranno dimostrare con quali fondi e in quanto tempo intendono realizzare gli interventi. Chi è moroso e avrà debiti pregressi con l’Amministrazione non potrà partecipare al bando. Non vi sarà la partecipazione del Comune, come si immaginò all’epoca del Fc Messina dei Franza”.
Chi otterrà la gestione dell’impianto non dovrà paradossalmente garantire risultati certi anche sul campo: “Il vincolo dei risultati sportivi sarebbe illegittimo e non vi può essere. Si può inserire l’obbligo dell’utilizzo per fini calcistici. Ma l’aggiudicatario potrà anche organizzare concerti o altri eventi. Chiaramente chi avvia un’operazione del genere non ha certo interesse a mantenere la squadra tra i Dilettanti”, conclude Rizzo.