Il direttore generale Marco Rizzieri ha trovato una seconda casa in riva allo Stretto: “Ormai mi sento messinese, mi sto trovando molto bene. È una bella città, in cui si può lavorare: spero di far bene. Torino ovviamente resta casa mia. Ho fatto professionismo e tanto scouting, dedicando tutto me stesso. Barletta? Sono passati sei anni: è stato bello calcisticamente, ma difficile dal punto di vista societario, perché a fine anno il club è fallito”.
L’ex dirigente del Torino da qualche mese ha una carica ufficiale nel Fc, che però aveva seguito da vicino anche l’anno scorso: “Avevo lavorato dietro le quinte. Quest’anno abbiamo effettuato degli importanti ritocchi, assicurandoci over di spessore e under di prospettiva. Non hanno ancora giocato ma con il mister teniamo in grande considerazione elementi come Camara e Noguera. Dopo la sosta speriamo di poterli lanciare”.
Sono stati decisamente fortunati gli esordi di Caballero e Agnelli: “Cristian è un giocatore di categoria superiore. Lo avevo affrontato anche a Barletta nel derby con il Foggia. Caballero e Barcos si sono messi a disposizione. Con Hernan siamo stati fortunati: il presidente Arena e il direttore Grabinski lo hanno coccolato e il loro approccio è stato decisivo. Ha vinto il gioco di squadra”.
Tra i pochi aspetti positivi della sosta forzata da Covid c’è la possibilità di recuperare gli indisponibili: “Dovremmo riprendere il 29 novembre. Guardiamo la metà piena del bicchiere e in queste settimane cercheremo di formalizzare il tesseramento di Barcos. Sta bene fisicamente e dà del tu a pallone, anche se si era sempre allenato in proprio. Caballero si sta rimettendo in condizione. Garetto sta facendo terapia: speriamo recuperi in tempo”.
Il mercato estivo è stato caratterizzato da tredici innesti e altrettante conferme: “Sono contento della rosa e dello staff. Mi prendo le responsabilità che mi toccano e sono convinto delle scelte compiute: ci metto la faccia. Barnofsky e Dambros? Con il mister abbiamo valutato la rosa. I lunghi infortuni di Melillo e Aladje ci insegnano che serve qualche over in più per i nostri obiettivi. Chi sta fuori deve avere pazienza, perché vince la squadra e non i singoli. Lo hanno capito e hanno sposato il progetto”.
Le tre settimane senza impegni ufficiali consentono di recuperare lo smalto che sembrava perduto: “Lavoriamo sul modulo, sulla tattica e fisicamente. Con il cambio di allenatore mutano anche le metodologie di lavoro. Coria? Ha avuto un problema al tallone, speriamo di recuperarlo. Bevis sta tornando quello che conosciamo. A dicembre riapre la sessione dilettantistica, mentre a gennaio tocca ai professionisti e valuteremo se fare altro”.
Tra gli under si è appena riaggregato il 2002 Kana Kellian, già in rosa per un anno senza possibilità di firmare: “Ci crediamo molto. Si sta allenando, anche se è un po’ in ritardo. È un esterno alto, speriamo di mettere a posto i documenti. Garetto e Ricossa stanno dando risposte importanti, Mukiele sta crescendo. I grandi li aiutano molto, con consigli e steccate quando servono”.
Per il primato Rizzieri indica quattro avversarie: “Acireale, Acr, Cittanova e Licata. Non c’è lo squadrone come il Palermo o il Bari ma una buona concorrenza, in un torneo equilibrato. San Luca e Dattilo sono avversarie ostiche, Rende un campo difficile su cui si fa fatica”.
La grande incognita è il virus: “Speriamo di ripartire, anche se i cento match da recuperare fotografano il momento. In Piemonte e in Lombardia c’è chi ha già saltato tre gare. A dicembre e gennaio si giocherà spesso il mercoledì, se è vero che queste tre giornate saltate verranno spostate in avanti. Anche i protocolli potrebbero essere modificati. Lo sapremo presto”.
