Improvviso cambio di programma in casa Messina. Per sopraggiunti problemi logistici ed organizzativi, non sarà Fondachelli Fantina la sede del ritiro precampionato.
Ad annunciarlo ai nostri microfoni è proprio il presidente Pietro Sciotto: “Non sarà più possibile iniziare la preparazione già venerdì. A questo punto confidiamo di avviare ufficialmente la nostra stagione a partire da domenica pomeriggio nella nuova sede di Rocca di Caprileone”. Un nuovo sopralluogo avrebbe infatti convinto i dirigenti giallorossi ad optare per una scelta differente, scegliendo una destinazione che potesse offrire maggiori garanzie sul fronte dell’impiantistica e del terreno di gioco, sacrificando almeno in parte l’aspetto climatico.
Nel centro della provincia di Messina, che sorge a pochi chilometri da Capo d’Orlando, il Messina troverà una struttura modernissima, realizzata nel 2014, con fondo in sintetico. Ad agosto inoltrato difficile trovare di meglio, come d’altronde dimostrano anche i sondaggi andati a vuoto in alcune località calabresi. Un fuori programma che se non altro consentirà al tecnico Antonio Venuto di poter contare su una rosa più corposa, che altrimenti sarebbe stata composta principalmente da juniores. Una decina i nomi caldi, con alcune “new entry”, che abbiamo riepilogato in questo servizio.
Sciotto non vuole sbilanciarsi, ma assicura che la proprietà è al lavoro a 360 gradi per dare basi solide al nuovo Messina: “Abbiamo formalizzato a Roma la domanda d’iscrizione. Entro venerdì avremo la risposta definitiva dalla Lega e in quell’occasione spero di potere annunciare i primi due o tre colpi di mercato, per consegnare allo staff tecnico una rosa più indicativa. Siamo alla ricerca dei giocatori necessari per garantirci un salto di qualità e presto comunicheremo le scelte definitive sul fronte dell’organigramma”.
Nella Capitale, in una giornata particolarmente afosa, si è recato il direttore generale in pectore Giovanni Carabellò. In Sicilia si è lavorato invece sul fronte organizzativo e del mercato. Il cambio di programma sul fronte ritiro garantisce 48 ore in più all’ACR, costretto a fare i conti con l’innegabile ritardo rispetto al resto della concorrenza. Conseguenza inevitabile dell’iscrizione in soprannumero dopo la rinuncia, a metà luglio, al professionismo.