Nel breve volgere di dieci giorni ha riconquistato l’intero ambiente giallorosso ed ha dimostrato una volta di più, qualora ce ne fosse stato bisogno, la capacità e l’abilità nel districarsi tra i meandri di un mercato, condotto personalmente da esperto general manager e che lo ha visto centrare colpi significativi e che s’inseriscono nel nuovo dna della squadra, all’insegna del “giovani ma di valore”. Giovanni Perdichizzi a distanza di otto mesi ha ripreso possesso della sua panchina, quella più amata, ovvero il sodalizio della sua città che col proprio tecnico vuole strutturarsi in una realtà d’elitè come la serie A2 Gold ed iniziare un nuovo corso, autonomo rispetto ad un passato sì da celebrare per gli ultimi sette anni di gestione Bonina ma possibilmente da migliorare ulteriormente. Il tecnico che nove anni fa guidava l’Orlandina dei record in serie A è pronto a partire e nel raduno in sede ha abbracciato il nuovo gruppo; presenti per l’occasione ed accolti tra il dilagante entusiasmo e la partecipazione dei tifosi il capitano e unico riconfermato dallo scorso anno Giuliano Maresca, Luca Garri, Matteo Da Ros, Jacopo Borra, Simone Fiorito, l’ultimo arrivato, il romano Gianluca Marchetti ed una nidiata di giovani, attualmente sei, che andranno valutati dallo staff tecnico nei prossimi giorni per occupare lo spot di under. Uniche defezioni quelle degli americani Jevohn Shepherd e Michael Dixon, che arriveranno in città nei prossimi giorni.
L’esperto allenatore, bicampione di Legadue con Upea (2005) e New Basket Brindisi (2010) ai nostri microfoni non dimentica però le difficoltà societarie registratesi nelle scorse settimane, superate grazie ad un lavoro d’equipè di tutte le componenti a supporto (vedi Istituzioni e Trust) dimostratesi coese al fianco della squadra del presidente in pectore Fedele Genovese. Quei momenti di criticità devono quindi rappresentare una svolta positiva e segnare un deciso passo in avanti per un team che nel prossimo torneo, contrariamente al passato, non parte per vincere obbligatoriamente ma ha grande voglia di dimostrare la propria competitività.
“Il quinto campionato consecutivo di A2 sarà certamente un’annata particolare per Barcellona perché nato dalle note vicissitudini estive. La rinascita è stata possibile grazie all’intervento di professionisti, in particolare del dott. Genovese e di figure giovani, hanno dato linfa a questa società. Grazie al presidente Bonina per quello che ha dato e continuerà a dare come sponsorizzazione, sarà una stagione particolare, lui ha voluto delegare l’attività gestionale ad altri che so sono fatti trovare pronti. Abbiamo allestito una squadra che possa ben figurare senza tanti assilli, giocando col sorriso sulle labbra e con la precisa volontà di esportare il nome di Barcellona in Italia. Il budget è risicato dopo precedenti annate che era “illimitato” ma sono certo che ben figureremo pensando prima alla salvezza e poi a quello che verrà”.
Il nome di Perdichizzi era in pole position per diverse piazze che erano pronte ad affidargli nuovi ed allettanti progetti. Quando però è arrivata la chiamata di Barcellona lo “Sceriffo” non ha potuto dire di no.
“L’amore verso la città e il movimento cestistico oltre al supporto dei tifosi ha fatto la differenza. Ho accettato volentieri, rifiutando altre offerte anche più vantaggiose economicamente. Sono contento, il mio apporto era decisivo per salvare la piazza della mia città, posso permettermelo dopo aver girato tanto nella mia carriera. L’ho fatto col cuore pensando alla mia gente, sono orgoglioso. So che l’annata sarà dura, ho disputato diversi campionati per salvarmi come in serie A1 a Capo d’Orlando con budget risicati ma avendo sempre centrato l’obiettivo (due permanenze consecutive dal 2005 al 2007). Sono pronto per farlo anche a Barcellona, comunque la mentalità della squadra sarà quella di non mollare mai e rendere sempre possibile qualsiasi impresa. Vedo che il tifo si sta compattando attorno a noi, possiamo toglierci molte soddisfazioni”.
Passione sana quella del sesto uomo, il PalAlberti, che può spingere la Sigma verso traguardi insperati, è un ingrediente segreto che può risultare decisivo.
“Barcellona è una piazza corretta, vivendo spensierata e senza troppi assilli può recitare ruoli importanti. I giocatori voglio sentire la vicinanza del pubblico e siano aiutati nei momenti difficili che sicuramente ci saranno. E’ una anno di transizione, si sta già lavorando in prospettiva con l’ausilio di imprenditori capaci per rendere duraturo il progetto e che non dipenda dal Bonina o Capizzi di turno. Serve insomma un allargamento della base, ben strutturata con ognuno che possa dare il suo contributo”.
Infine guai a confondere la spiccata barcellonesità dello staff tecnico (oltre al coach figurano l’assistente Trimboli e il prof. Coppolino, ndc) con improvvisazione e mancanza di professionalità. L’allenatore plaude ad uno staff di primissimo livello.
“Ci andrei cauto, siamo orgogliosi di essere barcellonesi ma siamo professionisti abituati a lavorare anche in altre piazze molto calde e passionali. Siamo competenti nel nostro lavoro, non conta la residenza del singolo, lo staff è di primissima fascia per l’A2, per il capo allenatore parlano i risultati (è al primo posto con oltre il 65% di vittorie, ndc), è uno che ama vincere ed odia perdere. L’idea è quella di confermarsi ai nostri livelli abituali”.