Un punto in due trasferte difficili. Dopo aver fermato il Lecce al “Via del Mare” l’Akragas è andato vicino a ripetersi contro il Foggia. La sconfitta maturata nella ripresa allo “Zaccheria”, al cospetto della vice-capolista, non ha però scalfito quanto di buono mostrato dai biancazzurri che adesso vogliono però definitivamente archiviare il discorso salvezza. A +5 sulla zona playout la squadra di Pino Rigoli attende ora la visita del Messina.
In vista del prossimo derby di domenica il tecnico agrigentino non si fida dei giallorossi: “Pur non avendo obiettivi di classifica verranno qui a giocarsi la partita, anche perché puntano a qualificarsi alla Tim Cup. Mi sembra giusto, hanno disputato un ottimo campionato. I loro punti di forza? Hanno dei giocatori importanti. Gli attaccanti, tra cui Gustavo del quale ne sentiremo parlare, poi il terzetto di centrocampo con in testa Giorgione e un difensore centrale tra i più forti della categoria quale Martinelli“.
Per Rigoli, con cui i biancazzurri hanno risalito la classifica, mettendo insieme anche sei successi di fila, l’Akragas è sulla strada giusta dopo il doppio impegno in terra pugliese: “Dopo Foggia siamo più forti di prima sia come squadra che a livello di gruppo, avendo acquisito una mentalità importante. Abbiamo collezionato un solo punto, ma sono state tante le certezze emerse dalle ultime due trasferte. Occorreva buttarla dentro e con cinque punti in più staremmo parlando d’altro, ovvero di salvezza matematica. Allo “Zaccheria”, una volta segnato l’1-1, abbiamo creato varie occasioni prima di subire il secondo gol. Sono dunque fiducioso per la gara con il Messina. Mancherà per squalifica Dyulgerov ma giocherà un altro al suo posto. Chi scenderà in campo lo decideremo dopo gli allenamenti settimanali”.
Obiettivi chiari per gli ultimi 270′ del torneo che ha visto l’Akragas nuovamente tra i professionisti dopo tanto tempo: “In queste tre partite vogliamo raggiungere la matematica permanenza. Inoltre c’è sempre una maglia da onorare ed un campionato da chiudere il più in alto possibile. La più importante è la gara con il Messina, un derby. Mi auguro che il popolo agrigentino possa dare il giusto tributo ai ragazzi e spero di vedere tanta gente sugli spalti. Quello che hanno fatto in questo campionato non è roba da poco. Va dato merito alla società e a chi ha programmato la stagione, badando sempre al budget e operando con mezzi normalissimi. Non ci possiamo permettere elementi del calibro di Sarno, Iemmello, Arcidiacono e Vacca. Salvarci è per noi come vincere un campionato. Dopo 30 anni di assenza dal professionismo era proprio questo il torneo più difficile. Si sta facendo qualcosa di straordinario, basti pensare dove eravamo tre mesi fa. I numeri dicono che abbiamo svolto tutti un grande lavoro”.