Ancora nessuna risposta sul “Celeste”, mentre sul “Franco Scoglio” si registrano progressi. Si è pronunciata infatti la Commissione di Vigilanza sui pubblici spettacoli, come da richiesta del Comune, pressato in tal senso a più riprese dall’ACR Messina. In giornata l’assessore allo sport Sebastiano Pino ha incontrato il responsabile del marketing del club, Achille Longo, che fa ormai le veci del direttore generale da qualche mese, e Nino Quartarone, ex vice questore che ricopre il ruolo di responsabile per la sicurezza.
Da inizio stagione l’impianto di San Filippo ha una capienza di 3.000 spettatori, che la società chiede di ridurre a 2.000. In particolare, riservando 1200 posti ai tifosi accolti dalla Curva Sud, 600 a chi si accomoda in Tribuna A e i rimanenti 200 alle tifoserie ospiti. Una richiesta originata dal fatto che Sciotto ritiene eccessivi i costi da sostenere per garantirsi la presenza di Vigili del fuoco e steward. Dopo una riunione del Comitato provinciale di ordine e pubblica sicurezza, tenutasi l’11 aprile, la Commissione ha chiarito che effettuerà un sopralluogo al “Franco Scoglio” solo dopo la presentazione di un progetto di adeguamento del settore dello stadio.
Un decreto ministeriale del 2005, si legge infatti nel documento inviato al sindaco Renato Accorinti e al Dipartimento Sport del Comune, impone a Palazzo Zanca la “preventiva sottoposizione degli elaborati progettuali”. A quel punto, la Commissione potrà effettuare un sopralluogo ed esprimere il proprio parere positivo. Il progetto, una volta elaborato, dovrà ottenere il placet del comando provinciale dei Vigili del Fuoco, un cui rappresentante ha già ricevuto copia della pronuncia della Commissione.
Ma in cosa consiste questo progetto? In pratica bisognerà delimitare in modo chiaro la porzione di Curva Sud destinata ai tifosi con delle grate. Un accorgimento ritenuto indispensabile dalle più recenti normative, ancora più restrittive rispetto al passato. In occasione di singole gare, che richiamarono negli anni scorsi al “Franco Scoglio” o al “Celeste” consistenti cornici di pubblico, venne ritenuta sufficiente una delimitazione con nastri e steward, ma si trattava di autorizzazioni relative al singolo “evento”. Una richiesta a tempo indeterminato comporta invece una delimitazione permanente.
Cauto il dirigente dell’ACR Achille Longo: “Al Franco Scoglio dovremo disputare soltanto un’altra partita. In vista della prossima stagione vorremmo invece dare priorità alla riapertura del Celeste”. Sull’argomento il Comune ha nuovamente sollecitato la Commissione, anche perché la promozione del Città di Messina impone di trovare una casa a due club di serie D e non più a uno solo. L’ennesima estate calda è già iniziata, anche se rispetto al recente passato il futuro del calcio cittadino non sembra poi scuotere in tanti.