Domenica scorsa, sugli spalti del “Franco Scoglio”, c’era anche il procuratore Massimiliano Riccetti, toscano di Carrara, da sempre molto vicino ai club siciliani. In riva allo Stretto ha traghettato, alla corte del presidente del Messina Pietro Sciotto, il portiere Armando Prisco e l’esterno difensivo Gennaro Cozzolino, mentre l’altro difensore Mattia Rosato, aggregato per breve tempo all’ACR, milita adesso nel Gibraltar United FC, a Gibilterra appunto.
Nell’Igea Virtus sta trovando una certa continuità di rendimento un altro suo assistito, il catanese d’origine toscana Alfredo Santamaria. “Ha già vinto un campionato a Siracusa e giocato una buona annata a Nocera, dopo il settore giovanile con Siracusa e Catania. È un terzino sinistro, classe 1997, che quest’anno è partito spesso dalla panchina, ma ha raggiunto le quindici presenze”.
La formazione barcellonese ha raggiunto la seconda posizione in classifica, a dispetto della gioventù dell’organico e del budget stanziato dalla società: “Spesso stanno giocando con cinque under, uno in più di quanti ne imporrebbero i regolamenti. Elementi come Biondo, Kacorri e Merkaj stanno facendo la differenza, anche D’Antonio si sta mettendo in evidenza. Per Santamaria, che l’anno prossimo non sarà più under in D, ci sono stati sondaggi dalla Lega Pro”.
Il campionato ha visto fin qui una protagonista indiscussa e incontrastata: “Il Troina veniva da un’altra ottima annata, vissuta sempre al vertice con il Paceco, che ha vinto poi la Coppa Italia. Il Comune ha anche stanziato fondi ingenti per adeguare lo stadio in un eventuale C. Con un budget non eccelso stanno mettendo in mostra giovani che avranno sicuramente un futuro”.
Le annunciate protagoniste erano altre: “A Enna hanno approfittato delle difficoltà della Nocerina, fin qui rimasta a galla in una situazione delicata grazie all’orgoglio dei calciatori, e della Vibonese, che ha sofferto per il ripescaggio che sembrava certo e poi non si è concretizzato. Ad ogni modo i calabresi risaliranno ancora, hanno anche sbagliato due rigori nel big-match di domenica con i campani”.
Al ballo delle grandi, per un girone, è mancato il Messina: “Ha pagato l’inesperienza della nuova proprietà. Deve crescere soprattutto dal punto di vista societario. Anche se i venti punti in nove partite conquistati dal nuovo staff tecnico sono la migliore base dalla quale ripartire. Se davvero vuole agganciare i play-off, deve imporsi in almeno un paio degli scontri diretti con le prime cinque della classifica, che affronterà tutte in trasferta. Chi insegue deve quasi sempre vincere. E infatti domenica con il Portici la squadra è stata a lungo contratta, perché non si sbloccava il risultato. Se fosse rimasto ancora più indietro, avrebbe già rinunciato a ogni velleità”.
Secondo Riccetti, l’anno scorso molto vicino alla rivelazione Leonzio, l’attuale serie D è meno competitiva di un anno fa: “Manca la Cavese, che era un’ottima squadra, e anche l’Igea Virtus aveva un più un certo Lescano, che poi ha venduto al Parma. La Leonzio ha centrato una rimonta senza precedenti grazie allo storico record di 14 successi consecutivi, ma soprattutto cambiando poco. Determinanti sono stati i fedelissimi del mister, come Porcaro, Scoppetta e Catinali”.