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Il Rende non brilla ma si impone 2-0. Orlandina penalizzata dall’arbitro

Il pre-partita. Al “Micale” si trovano di fronte Orlandina e Rende, due formazioni impelagate nella parte bassa della graduatoria. I paladini attraversano un delicatissimo momento societario e non a caso Alacqua è costretto a schierare ben sei juniores tra i titolari, due in più rispetto a quanto imposto dai regolamenti. In panchina non c’è un secondo portiere. I calabresi, sconfitti la settimana precedente a domicilio dalla Tiger Brolo, si affidano ai quattro ex Cosenza, Fiore, Benincasa, Musca e Marchio, tutti titolari. Padroni di casa in campo con una divisa interamente blu, ospiti con la tradizionale maglia a righe verticali bianche e rosse.

La cronaca. Per la prima vera emozione bisogna attendere il 7’, quando Gigliotti ci prova da dentro l’area, ma la sua conclusione è debole e Pandolfo la blocca senza patemi. Al 12’ si spegne di poco a lato il tiro dal limite di Zangaro. Al 18’ si sblocca l’equilibrio grazie alla sortita di Ruffo che dà il là ad un’azione che sarà lui stesso a finalizzare, sfruttando l’assist a centro area di Gigliotti. Eccessiva la libertà concessa dalla retroguardia locale, bucata al primo vero affondo. Due minuti dopo Caruso potrebbe concedere il bis ma Pandolfo si rifugia in angolo. Al 25’ Guerriero, ammonito poco prima, perde banalmente un pallone sulla trequarti, favorendo la conclusione di Gigliotti che dal limite non riesce però ad angolare la traiettoria. I locali ci mettono tanta buona volontà ma sono assolutamente spuntati: terminale offensivo nell’inedito 4-5-1 è il giovanissimo Tosto, impiegato peraltro in un ruolo non suo. Con il passare dei minuti i ritmi si abbassano. Al 36’ il Rende prima si salva grazie a Musca che respinge la botta di Treppiedi e poi manca di un soffio il colpo del ko con Zangaro, che per poco non beffa Pandolfo in uscita e l’incerto Guerriero che se lo era fatto sfuggire. In questa fase è l’Orlandina a fare la partita ed a conquistare ben sette corner in rapida successione: al 40’ provvidenziale De Brasi su Takyi, che sfiora il pari. Squadre al riposo sullo 0-1.

Nel corso dell’intervallo Alacqua corre ai ripari inserendo Di Bella al posto di Guerriero, oggettivamente in difficoltà nel primo tempo. Ma i piani di rimonta vengono scombinati dopo appena 2’ dal momento che un contrasto tra Mincica e Crispino costa il rosso al numero dieci paladino: una decisione apparsa sinceramente eccessiva. Vane le vibranti e stupite proteste dei locali, che comunque nonostante l’inferiorità numerica riescono a restare aggrappati al match. Al 15’ il primo avvicendamento tra gli ospiti, con Grisolia che rileva Marchio. Il neo-entrato subito in evidenza, con un dribbling ed una conclusione a giro che non inquadra per poco lo specchio dei pali difesi da Pandolfo (in campo con la maglia numero 12). Al 21’ decisione a sorpresa di Alacqua: Galia prende il posto di Di Bella, in campo da inizio ripresa. Subito dopo la debole girata di Caruso, che viene rimpiazzato da Azzinnaro. Al 26’ l’Orlandina va a pochi centimetri dal pari con Galia, che di testa non inquadra di pochissimo la porta sul bel traversone dalla sinistra di Lima. Al 34’ altra discussa decisione del direttore di gara, che assegna una punizione a due all’altezza dell’area piccola dopo che Pandolfo aveva raccolto dai piedi di Takyi un pallone: per l’arbitro un retropassaggio irregolare e calcio piazzato che l’esperto Fiore sfrutta nel migliore dei modi, siglando il 2-0 che mette in ghiaccio il match. Per gli ospiti un premio immeritato per quanto prodotto nella ripresa, mentre ai paladini non è bastato schierare la barriera sulla linea di porta. Non accade più nulla: finisce così e per l’Orlandina, dopo l’ennesima settimana travagliata sul piano societario, è una punizione eccessiva per quanto visto sul campo. Per i biancorossi invece ossigeno in ottica salvezza.

Il tabellino. NFC Orlandina – ASD SS Rende 0-2
Marcatore: al 18’ Ruffo (R), al 35’ st Fiore (R).
NFC Orlandina (4-5-1): Pandolfo; Guerriero (’95; 1’ st Di Bella – ’96; 21’ st Galia), Matinella (K), Takyi, Raveduto (’95); Mincica (VK), Pallone (’94), Messina, Treppiedi (’94), Lima (’95); Tosto (’97). A disposizione: Licari (’95), Davì (’96), Castorina, Maida (’96). Allenatore: Antonio Alacqua.
ASD SS Rende (3-4-3): De Brasi (’95); Ruffo (’96), Musca (VK), Scarnato; Fiore (K), Benincasa, Marchio (15’ st Grisolia – ’95), Crispino (’94); Gigliotti (42’ st Spagnuolo – ’96), Caruso (’95; 23’ Azzinnaro – ‘96), Zangaro. A disposizione: Mancino, Piromallo, Buccino (’94), Azzinnaro (’96), Benvenuto (’96), Irace (’94). Allenatore: Antonio Pellegrino (squalificato Bruno Trocini).
Arbitro: Gino Garofalo di Torre del Greco. Assistenti: Luca Filippo Scannella di Caltanissetta e Federico Principato di Agrigento.
Note – Espulso al 2’ st Mincica (O). Ammoniti: al 22’ pt Guerriero (O), al 35’ pt Scarnato (R), al 43’ pt Lima (O), al 28’ st Takyi (O). Corner: 7-4. Recupero: 3’ pt e 4’ st. Spettatori: circa 300 con rumorosa rappresentanza ospite.

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