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Regione, tamponi per chi è in quarantena. Disponibili dieci nuovi laboratori

“Dieci laboratori dedicati soltanto ai tamponi post-quarantena con l’utilizzo di strutture private che ci consentiranno di mettere assieme ogni giorno 1.200 tamponi che sono diversi da quelli che sono negli ospedali. Una linea a parte indispensabile a tutela della salute pubblica”.

Lo annuncia in un video su Facebook l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza, che “si scusa con i cittadini che stanno attendendo qualche giorno in più. Al termine della quarantena obbligatoria – aggiunge – abbiamo chiesto di attendere qualche altro giorno in più perché vogliamo che in ciascuno di questi soggetti venga effettuato un controllo sanitario o con un tampone o con uno degli altri undici sistemi di controllo che sono stati autorizzati da pochissimi giorni dal Ministero della Salute”

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L’assessore Razza e il governatore Musumeci controllano le quaranta tonnellate di dispositivi acquistati dalla Cina

“È uno sforzo organizzativo enorme e mi scuso con i cittadini che stanno attendendo qualche giorno in più. Abbiamo di questi cittadini già acquisito circa 6.000 tamponi e ne sono stati elaborati oltre 4.000, ma ne abbiamo rinvenuto 39 positivi. Ecco perché è importante chiedere pazienza: dobbiamo evitare che un soggetto che sta benissimo a casa, confortato da uno stato di salute assolutamente e apparentemente perfetto, magari è un soggetto positivo, ma asintomatico, che se reinserito in maniera precoce nel contesto sociale può contagiare altre persone e non possiamo permettercelo”, sottolinea Razza.

L’esponente della Giunta Musumeci a questi cittadini chiede “il sacrificio nell’interesse di tutti di attendere qualche giorno in più prima di lasciare casa, per evitare di esporre i nostri concittadini a una quota aggiuntiva di pericolo. Sono convinto – osserva – che dopo Pasqua riusciremo ad assicurare tampone e test a tutti questi cittadini. È una scelta difficile, ma importante. Chi deve attendere qualche giorno in più deve avere la consapevolezza che è una scelta anche e soprattutto – conclude Razza – verso tutti gli operatori sanitari che stanno facendo un gran lavoro per la salute pubblica”.

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