Le proteste vane dell'Acr Messina (foto Nino La Macchia)
Dopo due vittorie e un pareggio, ai quali si aggiunge il ricorso vinto con l’Acireale, Pasquale Rando ha conosciuto l’onta della prima battuta d’arresto. Viziata dal discusso 2-1 realizzato in sospetta posizione di fuorigioco, anche se le immagini televisive non chiariscono del tutto i dubbi.
“Non ho avuto modo di vedere bene l’azione – aveva ammesso già a fine gara il tecnico dell’Acr ai microfoni di Radio Amore – Sicuramente c’è l’amarezza per una sconfitta che non meritavamo, anche per la grande prestazione a livello di cuore. I ragazzi ci hanno messo l’anima. Il calcio però è anche questo”.
Per l’ex allenatore del Città di Messina i problemi emersi fin qui sono legati principalmente all’organico rivoluzionato in sede di mercato: “Abbiamo offerto una buona prestazione nel primo tempo, giocando invece soltanto a tratti nella ripresa. Più che un aspetto caratteriale o di mentalità, a mio avviso pesa il fatto che la squadra è stata costruita in corsa e deve ancora mettere minuti nelle gambe”. Già in fase di presentazione del match, Rando aveva ricordato che nella ripresa con il Marsala avevano trovato spazio ben sei calciatori acquistati a ritiro concluso.
Non è stata premiata la generosità di Sampietro e compagni: “Abbiamo provato a vincerla. Volevamo restare attaccati al gruppo di testa e quindi avevamo solo un risultato. Abbiamo cambiato modulo in corsa per adeguarci a loro. Siamo passati in svantaggio e abbiamo spostato Crucitti accanto ad Esposito: è andata bene, è arrivato subito il pareggio. Alla fine però abbiamo subito la rete del 2-1 da parte di un buon avversario che ci aspettava e ha saputo colpire di rimessa”.
Rando non getta la spugna, consapevole che la stagione può ancora essere raddrizzata: “Dobbiamo continuare a lavorare e fare tesoro degli errori. Sperando sia soltanto nostri e non dell’arbitro, come farebbe pensare l’azione del 2-1. Da martedì dobbiamo ricominciare a inseguire gli obiettivi prefissati”.
Considerato il +11 del Palermo, sembra già sfumato il sogno promozione: “Il campionato è lunghissimo. Il nostro obiettivo non erano i playoff ma ben altro. Anche per gli sforzi compiuti dalla società non si può ambire soltanto a quello. Ad ogni modo non aggiungerò altro su questo tema, anche per non dare adito alla gente a cui piace divertirsi nei commenti”.
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