Si trova ancora senza panchina nonostante l’ultima esaltante stagione alla guida del Città di Messina, suggellata dalla qualificazione ai playoff di Serie D. Il tecnico Pasquale Rando si è al momento convertito ad un ruolo differente, in attesa di poter tornare a lavorare sul campo. “Sto collaborando con alcuni colleghi campani – spiega – facendo da osservatore. Domenica, ad esempio, assisterò alla gara del Messina con il Poggibonsi al “San Filippo”, mentre nello scorso week-end ho seguito il big-match di serie D tra Orlandina e Savoia. In estate mi avevano contattato Licata e Ragusa ma non ho accettato perché erano due realtà un po’ in fibrillazione e gli avvenimenti delle ultime settimane dicono purtroppo che ho avuto ragione”.
Rando fa quindi le carte al campionato di Seconda Divisione, dopo quanto accaduto nelle prime sette giornate. “La ritengo l’anticamera del grande calcio. Si tratta di un torneo nel quale non vi è una vera e propria corazzata e prevale un grande equilibrio, essendoci pochi punti tra la zona play-off e quella retrocessione. Sarà un campionato intenso, godibile fino alla fine, nel quale la classifica si definirà soltanto sul filo di lana. Basti pensare all’Aversa Normanna, che prima ha incassato quattro gol dal Sorrento e poi ha battuto il Messina. Nessuna, comunque, mi ha davvero impressionato. In positivo mi ha colpito però il Cosenza. Nonostante la delicata situazione societaria ed il rinnovamento totale, con il solo Mosciaro confermato rispetto all’anno scorso, hanno centrato fin qui grandi risultati. Anche la Vigor Lamezia si conferma una società che sa lavorare bene. Perfino l’Arzanese che sembrava spacciata ha operato svariati acquisti (Merito, Scalzone e Monaco ndc). Evidentemente non vuole arrendersi. In estate si è discusso a lungo dell’età media, eppure si vedono tanti ragazzi di prospettiva. Penso all’Aprilia, che al San Filippo era imbottita di under in difesa, al centro, sugli esterni ed anche in mezzo al campo. L’elemento più esperto era paradossalmente un ‘87”.
L’obiettivo si sposta quindi sulla difficile situazione del Messina, inaspettatamente terz’ultimo in graduatoria. “La piazza si aspettava altri risultati, ma l’obiettivo resta comunque vicino. Hanno inciso alcune prove sfortunate, qualche calo di tensione ed i tanti infortuni, ma resto comunque molto fiducioso. Si può e si deve invertire la rotta, è una stagione da non sbagliare, anche perché i primi otto primi posti sono alla portata”.
Sull’amico e collega Gaetano Catalano dice: “Il mister attraversa un momento delicato, ma non ha bisogno dei miei consigli, anche perché è circondato da gente competente. Nel calcio non c’è logica, il Messina ha vinto con l’Arzanese una gara che poteva anche finire diversamente e poi ha giocato bene in tante altre occasioni non ottenendo punti. Contro l’Aprilia non ha gestito il vantaggio nei secondi finali e in classifica gli manca sicuramente qualcosa”.
Parlando dei singoli, invece, questa l’analisi di Rando: “Lagomarsini, Ignoffo e Corona hanno mostrato grande attaccamento alla maglia ed il giusto spirito. Ci sono poi tanti giovani interessanti, in particolare Parachì che ha grandi qualità ma le sfrutta soltanto a tratti. Il gol al volo con l’Aprilia è una perla, che neanche alcuni big riescono a realizzare”.
Sul campionato di Serie D, quello che lo ha visto grande protagonista un anno fa con il Città di Messina, non ha dubbi: “La squadra da battere è sicuramente il Savoia, che pure non meritava di vincere a Capo d’Orlando. Dalla cintola in su è una formazione fortissima, con certezze assolute quali Meloni, Carotenuto e Scarpa, che l’anno scorso ha collezionato 30 presenze in Prima Divisione. Inoltre possono fare affidamento su Tiscione (l’anno scorso con Rando al Città di Messina, ndc) e permettersi il lusso di far partire dalla panchina Del Sorbo, che è stato capocannoniere del suo girone di Serie D con il Gladiator. A parte l’Akragas in pochi potranno contrastarli. Va detto comunque che dietro concedono qualcosa”.
Chiusura dedicata alle tre messinesi. “L’Orlandina merita tanti complimenti per la grandissima partita che ha disputato contro il Savoia. Ha sfiorato altre marcature ed è stata condannata dal direttore di gara, che ha preso un abbaglio regalando un rigore agli ospiti. Non sono ancora stato al “Celeste”, ma il Città di Messina sta disputando un ottimo campionato, nonostante abbia rifondato la rosa puntando sui giovani. Ha dei validi ’92 ed under competitivi, per questo può soltanto migliorare. Il Due Torri ? Sono convinto che alla fine riuscirà a salvarsi. La società non ha mai compiuto in questi anni il passo più lungo della gamba ed è gestita da due direttori (Bottari e Zeus, ndc) molto competenti”.