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Messina

Rando: “Ho preferito il Camaro ad una panchina in D. Il ‘Marullo’ un modello di gestione”

Due anni fa il suo Città di Messina ha strappato consensi, grazie ad un gioco offensivo e piacevole da vedere. Ma dopo quell’avventura in panchina Pasquale Rando ha deciso di dedicarsi in toto al Camaro, società della quale è il direttore generale: “Questa decisione l’avevo già presa nell’ultimo anno. Con Gino Cappello e Fortunato D’Arrigo volevamo ridare linfa ad una storica scuola calcio ed alla più nota delle piccole società messinesi. È stata una scelta ponderata: mi sono dedicato anima e corpo a questo progetto e ho sacrificato il ruolo di allenatore. Sono arrivate alcune offerte dalla serie D, che non mi avrebbero cambiato la vita: ormai avevo scelto questa strada. In futuro magari ci ripenserò, ma soltanto per un progetto con basi solide”.

Rando
Pasquale Rando ha guidato il Città di Messina per due anni e mezzo

Il sodalizio nero-verde ha vissuto peraltro un’annata da incorniciare: “Non è stato semplice vincere il campionato di Prima Categoria ma alla fine questo grande risultato ripaga il lavoro di tutti, dal presidente al magazziniere. Siamo molto soddisfatti anche per gli obiettivi raggiunti dal settore giovanile. La Juniores ha chiuso il torneo al terzo posto, dai Giovanissimi Regionali sono arrivate conferme e sorprese ed è degna di nota la salvezza degli Allievi Regionali, ragazzi che nella stagione precedente avevano disputato soltanto un torneo provinciale. Ricorderemo questo 2015 ma non stiamo ancora guardando troppo oltre. Siamo in corsa per la Coppa Sicilia e soltanto nelle prossime ore conosceremo l’avversario della semifinale. Proveremo ad alzare anche questo trofeo”.

Camaro
I giocatori del Camaro celebrano una rete

Al dirigente del Camaro abbiamo chiesto un parere sulla crisi societaria e tecnica dell’ACR e sulla questione dell’impiantistica ed in particolare del “Celeste” (in tal senso vi rimandiamo ad un altro articolo di approfondimento che sarà pubblicato nelle prossime ore su MessinaSportiva). Il club presieduto da Salvatore Nicosia è riuscito comunque a lanciare un segnale, insieme ad altri otto club che hanno poi accolto altre realtà: “Peccato che per uno stadio così vasto come il “San Filippo” non si possa riproporre un modello come quello che abbiamo attuato al “Bisconte”. La collaborazione tra il Dipartimento dello Sport presieduto da Salvatore De Francesco ed un comitato composto da ben quattordici realtà ha portato alla concessione di un comodato d’uso. Le società che lo gestiscono si sono occupate del ripristino di caldaie, spogliatoi, docce e bagni e hanno ricollocato i cavi di rame dell’impianto di illuminazione, sottratti per ben due volte in passato. “L’impianto è stato rimesso a norma ed ottimizzato e le casse comunali ne hanno beneficiato. Ovviamente resta ancora tanto da fare” conclude Rando.

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