Alla guida del Città di Messina nel 2012-13 mostrò un calcio spettacolare, basato sul tridente delle meraviglie Citro-Saraniti-Tiscione in grado di trascinare la squadra, giunta sino ai playoff di serie D.
Oggi la panchina non gli manca, nel nuovo ruolo da dirigente Pasquale Rando si è calato ormai alla perfezione: “Mi basta vedere il campo, non mi manca affatto stare in panchina, anzi fare il dirigente mi appassiona e mi consente di guardare il calcio da una posizione diversa. La sinergia tra Acr Messina e Camaro? La vedo come una sfida molto interessante, si tratta di un connubio che permetterà ad entrambe le società di crescere e di crearsi uno spazio ancora maggiore, sia nel territorio che, speriamo, in ambito nazionale”.
Sul budget e sul campionato di serie D che verrà, che avrà una protagonista illustre, Rando ha poi aggiunto: “Quando la famiglia Sciotto ci ha contattato non si è parlato di cifre, ma ci ha chiesto di organizzare la società e porre le fondamenta. Sarà messa a disposizione una somma importante per la categoria, ma abbiamo pur sempre calcolato di avere zero entrate tra pubblicità, incassi e abbonamenti. Non voglio sentir parlare di un campionato già vinto dal Palermo, come accaduto lo scorso anno col Bari. Anzi, dico peggio per il Palermo se sarà nel nostro girone, si troveranno una squadra che darà loro filo da torcere. Giocheremo tutte le partite per vincere”.
Il settore giovanile del Camaro ha sfornato ultimamente diversi talenti e ottenuto risultati di spessore. Un serbatoio dal quale l’Acr può adesso attingere: “Abbiamo dei giovani molto interessanti che nell’ultimo anno hanno fatto davvero bene, dai Giovanissimi agli Allievi per arrivare alla Juniores, che si è classificata terza in Italia. Mi auguro che ci sia qualcuno che possa far parte di questo gruppo in modo importante, anche se si giocava da sotto età. Qui avremo bisogno di elementi già pronti per la categoria, ma il direttore e il futuro mister sapranno valutare bene se ci saranno dei giovani che possano dare il loro contributo”.