Un gol che vale un’intera stagione. Antonino Ragusa, da capitano, è riuscito a sbloccarsi nel giorno più importante, regalando l’ambita salvezza al suo Messina: “Una soddisfazione veramente troppo grande a livello personale, è una cosa che ancora non ho realizzato. Sono troppo contento per il gruppo squadra. Abbiamo vissuto situazioni difficili e momenti delicati, non era facile restare concentrati ad un certo punto della stagione. Abbiamo fatto un percorso troppo importante per buttarlo alle ortiche”.
L’ex Lecce ha timbrato l’1-0 in una gara che sembrava ormai destinata ad un epilogo drammatico: “Ci sono stati dei momenti duri nella gara. La Gelbison si è fatta rispettare sia all’andata che al ritorno. La nostra forza è stata crederci sempre e costruire fino all’ultimo. Ai ragazzi ho detto che oggi il gol si poteva fare subito come alla fine. Ci voleva equilibrio e una grossa forza mentale per raggiungere questo risultato. Sono soddisfatto della prestazione e per quello che abbiamo messo in campo, l’abbiamo preparata bene. E alla fine abbiamo festeggiato tutti insieme”.
In questo modo anche un bilancio fin qui in chiaroscuro assume ben altra valenza: “La mia scelta di venire qui a gennaio? Quando raccogli soddisfazioni del genere, ti toglie ogni dubbio. Personalmente ho vinto campionati in altre categorie ma la soddisfazione di oggi è superiore a qualche promozione. Ho avuto quei cinque secondi di buio dopo il gol, vedevo che tutti mi venivano addosso e volevo schivarli per andare sotto la Curva a festeggiare. Vederla piena è stata veramente bello sin dall’inizio durante il riscaldamento, ci ha dato una grossa spinta. Dopo il gol è stata una corsa istintiva e liberatoria”.
La vittoria è arrivata grazie ad una splendida azione corale nel finale, con Ragusa a segno su assist di Ferrini: “In questo gruppo c’è un cuore grande e un lato umano che ho trovato in pochissime squadre per il quale è stato giusto raccogliere questa salvezza dopo una rincorsa pazzesca. Ok i giocatori, ma ci vogliono gli uomini in mezzo al campo. Il gol è sicuramente uno dei più importanti della mia carriera, avevo anche i crampi ma quando ho visto l’azione di Ferrini mi sono buttato lì ed è stato un segno del destino. La posizione? Nella mia carriera mi sono trovato bene da attaccante sia a destra che sinistra”.