Antonino Ragusa tra presente e futuro. Il capitano del Messina è stato ospite della trasmissione “Antenna Giallorossa” su Rtp per parlare della salvezza raggiunta in anticipo in virtù del pareggio di domenica con il Potenza: “Sono assolutamente soddisfatto, abbiamo centrato matematicamente l’obiettivo di inizio stagione con una giornata d’anticipo. Sicuramente siamo arrivati tanti volte lì vicino e un pensierino ai playoff lo abbiamo fatto, ma abbiamo lottato contro tutto e tutti ad ogni partita e non era facile entrare nella griglia”.
Un traguardo sfiorato, alzando via via l’asticella, grazie ad una squadra che ha saputo divertire il pubblico soprattutto nel girone di ritorno. Merito del gioco di Giacomo Modica, sul quale l’attaccante afferma: “Il mister ha la sua idea di calcio e ha cercato di trasmetterla al gruppo sin dal ritiro, facendoci imparare le sue idee il più velocemente possibile. Era consapevole che in C non si ha tutto questo tempo per lavorare bene e preparare la stagione in un certo modo ed è stato molto bravo nel metterci nelle condizioni di fare una stagione importante. C’è stato quel periodo delle cinque sconfitte di fila in cui le prestazioni non mancavano ma i risultati sì, che sono la cosa più importante. Una squadra che riesce a venirne fuori significa che qualcosa ha assorbito e lo abbiamo dimostrato infatti nella seconda parte di stagione”.
Due salvezze consecutive, la prima ben più complicata da ottenere. “Ero arrivato a gennaio in una situazione non facile. Abbiamo fatto una grande rincorsa, più di quella di quest’anno, poiché c’era meno tempo. Tutto si è concluso nel modo giusto in base a quanto fatto. Adesso abbiamo raggiunto un’altra salvezza strameritata”.
I 45 punti messi insieme hanno consentito questa volta di non soffrire per garantirsi la permanenza in C. Dal punto di vista personale il campionato è iniziato però in salita per l’ex attaccante di Lecce e Sassuolo, complice un infortunio. “Ho avuto un’infiammazione al tendine, in ritiro correvamo su un terreno molto duro, ovvero sull’asfalto, quel guaio mi ha fatto perdere parecchi allenamenti. Se gli altri vanno avanti metterti al passo con loro in estate non è facile. Con Gasperini ai tempi del Genoa ho vissuto la preparazione più dura, ma quella di quest’anno non è stata una passeggiata”.
Rivedendo alcuni discussi episodi arbitrali costati molti punti e dunque qualche gradino più su in classifica, basti pensare al dato sugli zero calci di rigore a favore nelle gare interne per il terzo anno consecutivo, Ragusa sottolinea: “Io sono uno di quelli che va subito a protestare e in qualità di capitano devo pure farlo in un certo modo. Mi trovo spesso a parlare con gli arbitri, ma quando ci sono tutti questi episodi se ne escono sempre con una scusa, l’hanno vista in quel modo e hanno la loro versione. Questo può contribuire ad innervosire la partita”.
Tra i gol segnati in maglia giallorossa spicca ovviamente il primo, l’1-0 alla Gelbison, decisivo nei playout della passata stagione. La rete della salvezza celebrata con una corsa folle sotto la curva: “Mi ricordo tutto, l’azione, Ferrini, io che speravo che in quel momento la palla arrivasse lì perché stavo andando in quel punto preciso. Ricordo la corsa e che prima del gol avevo i crampi, poi ho fatto uno scatto per tutto il campo senza più dolori. Ho un ricordo bellissimo di quella giornata. Il video del gol l’avrò rivisto mille volte specie la scorsa estate in vacanza e ho sempre i brividi. In questo campionato il gol alla Casertana è da dividere, il secondo contro il Brindisi pure perché Emmausso mi ha dato una gran palla, ha fatto una giocata importante davanti al portiere, poteva segnare lui invece è riuscito a farla passare consentendomi di realizzare un gol semplice. Michele è stato un giocatore importante in questa stagione”.
Il contratto in scadenza a giugno col Messina e un futuro, a 34 anni, che resta da decifrare, ma con il desiderio di avere ancora tanto da dare al calcio: “Il futuro per me è Monopoli, poi si andrà in vacanza, adesso non so rispondere, non sapendo quello che potrà accadere. Voglio sicuramente continuare a giocare, aspetterò nelle prossime settimane di vedere quello che succede. Intanto mi è già arrivata qualche chiamata, devo capire le condizioni. Se voglio stare vicino casa? Non per forza, dipende di quale squadra e piazza stiamo parlando. Ci sono tanti fattori che portano a fare una scelta, bisogna valutare tante cose e prendere la decisione giusta per finire in bellezza”.