Giuseppe Raffaele è passato dal Potenza al Cerignola (foto Paolo Furrer)
Il tecnico messinese Giuseppe Raffaele ha firmato un’altra piccola impresa, consentendo al Cerignola di risalire quattro posizioni, dall’undicesima alla settima, nel rush finale del torneo: “Sono molto soddisfatto perché la squadra ha conquistato ben 13 punti in sette partite. Non vinceva da dieci gare e ha giocato invece un bel finale di campionato. Abbiamo espresso un ottimo calcio e vinto un derby fuori casa a Foggia”.
Dopo avere superato il Giugliano, i pugliesi sono stati eliminati dalla Casertana: “C’è il rammarico di non avere trovato il gol, in una gara in cui si è infortunato D’Andrea mentre Vuthaj non era al meglio. Quando parti dietro è sempre difficile andare avanti con la formula della gara secca in trasferta, ma ci abbiamo provato fino alla fine e la squadra ci ha sempre creduto”.
In lizza adesso otto squadre per un’unica promozione: “Erano tutte attrezzate per vincere ad inizio anno, con l’eccezione della Torres, che è una sorpresa ma è arrivata seconda con pieno merito e rappresenta una mina vagante. Si tratta peraltro di organici ma soprattutto di società e piazze che per tradizione possono recitare in serie B”.
La Lega Pro 2024/25 si annuncia stimolante: “Sul prossimo torneo è inutile fare previsioni. Si dice sempre che sarà più competitiva ma io vedo sempre la stessa falsariga. Quest’anno è mancata la corazzata e con il lavoro è uscita con grande merito la Juve Stabia. In passato Catanzaro, Bari e Ternana avevano chiuso con largo anticipo il campionato”.
Le neopromosse alzano il livello e in caso di defezioni (in bilico c’è l’Ascoli) verrà inserita una terza squadra B, che dovrebbe essere il Milan e finirà nel girone C a dispetto dei criteri geografici: “Ci saranno tante piazze con un grande passato, che per bacino d’utenza e tifoseria potrebbero giocare in A. Chi gioca in C da tanti anni è di livello. Il Trapani ha ambizioni e potenziale, la Cavese ha tradizione. Sarà livellato verso l’alto. Il Milan B non è una novità perché Juve e Atalanta lavorano già alla grande”.
I puristi storcono il naso ma sul campo l’esperimento funziona: “C’è chi ha giocato 7-8 gare in C e poi ha esordito in A. succederà ancora. In Europa ci sono da qualche anno. Le grandi società preferiscono tenere sotto il proprio tetto giocatori che acquisiscono valore e altrimenti andrebbero in prestito. Più di qualcuno poi arriverà a grandi livelli, come si è visto con Soulé, Fagioli e Yildiz”.
Prima di firmare a Cerignola, Raffaele è stato avvistato sia al “Franco Scoglio” che al “D’Alcontres”: “Il Messina l’ho visto dal vivo un paio di volte e faccio i complimenti a Giacomo Modica per un lavoro eccellente. Ha saputo dare una fisionomia alla squadra, ottenendo il meglio da tanti giocatori. Il percorso è stato diverso dagli altri anni, perché era virtualmente salvo a sei-sette giornate dalla fine. Facendolo lavorare con i giovani sa ottenere il massimo”.
Resta l’incognita del futuro, con il presidente Pietro Sciotto, con cui Raffaele lavorò per poche settimane nell’estate 2018, che pondera le scelte con estrema cautela: “Da una piazza così ci si aspetta qualcosa in più, dovrebbe stare in altre categorie. Messina spera in una crescita, dovrebbe provare a vincere, perché la C le sta stretta. Ma ci vogliono le condizioni. Speriamo nel breve tempo che possano aumentare le ambizioni”.
Tra B, C e D intanto si affermano tanti ex Igea Virtus, lanciati proprio da Raffaele qualche anno fa. Merkaj ha firmato 4 reti tra i cadetti con il Sud Tirol, Lescano ha realizzato 16 gol nella Triestina, Pitarresi ha collezionato 33 presenze con il Picerno, di cui è un perno, Biondi ha giocato ben 38 gare con il Francavilla mentre Longo ha trascinato proprio i barcellonesi con 18 marcature.
“Sono molto contento perché sono tutti protagonisti tra i professionisti. Lescano da quattro anni va in doppia cifra. Sono intuizioni che ha avuto l’allora ds Salvatore Grasso. Erano giovani che in quel momento erano svincolati, sono stati ingaggiati e lavorandoci su fecero benissimo e fu avviato un bel percorso. Qualcuno venne anche con me a Potenza, dove fece bene anche Isgrò, ora a Milazzo. Ormai sono nel pieno della loro carriera, stanno esprimendo il massimo del loro potenziale. Gli auguro di fare ancora meglio, perché ne hanno le possibilità”.
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