Il tecnico messinese Giuseppe Raffaele ha firmato un’altra piccola impresa, consentendo al Cerignola di risalire quattro posizioni, dall’undicesima alla settima, nel rush finale del torneo: “Sono molto soddisfatto perché la squadra ha conquistato ben 13 punti in sette partite. Non vinceva da dieci gare e ha giocato invece un bel finale di campionato. Abbiamo espresso un ottimo calcio e vinto un derby fuori casa a Foggia”.
Dopo avere superato il Giugliano, i pugliesi sono stati eliminati dalla Casertana: “C’è il rammarico di non avere trovato il gol, in una gara in cui si è infortunato D’Andrea mentre Vuthaj non era al meglio. Quando parti dietro è sempre difficile andare avanti con la formula della gara secca in trasferta, ma ci abbiamo provato fino alla fine e la squadra ci ha sempre creduto”.
In lizza adesso otto squadre per un’unica promozione: “Erano tutte attrezzate per vincere ad inizio anno, con l’eccezione della Torres, che è una sorpresa ma è arrivata seconda con pieno merito e rappresenta una mina vagante. Si tratta peraltro di organici ma soprattutto di società e piazze che per tradizione possono recitare in serie B”.
La Lega Pro 2024/25 si annuncia stimolante: “Sul prossimo torneo è inutile fare previsioni. Si dice sempre che sarà più competitiva ma io vedo sempre la stessa falsariga. Quest’anno è mancata la corazzata e con il lavoro è uscita con grande merito la Juve Stabia. In passato Catanzaro, Bari e Ternana avevano chiuso con largo anticipo il campionato”.
Le neopromosse alzano il livello e in caso di defezioni (in bilico c’è l’Ascoli) verrà inserita una terza squadra B, che dovrebbe essere il Milan e finirà nel girone C a dispetto dei criteri geografici: “Ci saranno tante piazze con un grande passato, che per bacino d’utenza e tifoseria potrebbero giocare in A. Chi gioca in C da tanti anni è di livello. Il Trapani ha ambizioni e potenziale, la Cavese ha tradizione. Sarà livellato verso l’alto. Il Milan B non è una novità perché Juve e Atalanta lavorano già alla grande”.
I puristi storcono il naso ma sul campo l’esperimento funziona: “C’è chi ha giocato 7-8 gare in C e poi ha esordito in A. succederà ancora. In Europa ci sono da qualche anno. Le grandi società preferiscono tenere sotto il proprio tetto giocatori che acquisiscono valore e altrimenti andrebbero in prestito. Più di qualcuno poi arriverà a grandi livelli, come si è visto con Soulé, Fagioli e Yildiz”.
Prima di firmare a Cerignola, Raffaele è stato avvistato sia al “Franco Scoglio” che al “D’Alcontres”: “Il Messina l’ho visto dal vivo un paio di volte e faccio i complimenti a Giacomo Modica per un lavoro eccellente. Ha saputo dare una fisionomia alla squadra, ottenendo il meglio da tanti giocatori. Il percorso è stato diverso dagli altri anni, perché era virtualmente salvo a sei-sette giornate dalla fine. Facendolo lavorare con i giovani sa ottenere il massimo”.
Resta l’incognita del futuro, con il presidente Pietro Sciotto, con cui Raffaele lavorò per poche settimane nell’estate 2018, che pondera le scelte con estrema cautela: “Da una piazza così ci si aspetta qualcosa in più, dovrebbe stare in altre categorie. Messina spera in una crescita, dovrebbe provare a vincere, perché la C le sta stretta. Ma ci vogliono le condizioni. Speriamo nel breve tempo che possano aumentare le ambizioni”.
Tra B, C e D intanto si affermano tanti ex Igea Virtus, lanciati proprio da Raffaele qualche anno fa. Merkaj ha firmato 4 reti tra i cadetti con il Sud Tirol, Lescano ha realizzato 16 gol nella Triestina, Pitarresi ha collezionato 33 presenze con il Picerno, di cui è un perno, Biondi ha giocato ben 38 gare con il Francavilla mentre Longo ha trascinato proprio i barcellonesi con 18 marcature.
“Sono molto contento perché sono tutti protagonisti tra i professionisti. Lescano da quattro anni va in doppia cifra. Sono intuizioni che ha avuto l’allora ds Salvatore Grasso. Erano giovani che in quel momento erano svincolati, sono stati ingaggiati e lavorandoci su fecero benissimo e fu avviato un bel percorso. Qualcuno venne anche con me a Potenza, dove fece bene anche Isgrò, ora a Milazzo. Ormai sono nel pieno della loro carriera, stanno esprimendo il massimo del loro potenziale. Gli auguro di fare ancora meglio, perché ne hanno le possibilità”.