Il Cerignola sbanca il “Franco Scoglio” e prosegue la sua corsa, centrando il settimo risultato utile consecutivo. Soltanto le vittorie nel finale di Benevento e Monopoli non hanno consentito ai gialloblù di accorciare il divario dalle prime due della classe, ma per il tecnico Peppe Raffaele è stato un pomeriggio da ricordare: “La grande disponibilità dei ragazzi è il nostro punto di forza da tanti mesi. Oggi era una partita particolare perché siamo rientrati dalla sosta con una marea di problemi. Il reparto difensivo era tutto rivoluzionato, a centrocampo mancava per squalifica Paolucci che dà ritmo e intensità in determinate situazioni, mentre sugli esterni Russo ha giocato con la febbre facendo una partita veramente importante. Stavamo per sostituirlo a fine primo tempo, invece è rimasto ancora in campo per un quarto d’ora nel secondo tempo, essendo decisivo con un altro assist. Pure Coccia ha recuperato in extremis, avevamo tanti giocatori adattati. Questi problemi ci hanno sporcato la partita. Abbiamo perso nelle linee di gioco e qualcosa abbiamo lasciato, dopo il gol dell’1-1 è però uscita la voglia di vincere la partita e anche i cambi ci hanno dato una mano. E’ andata bene, questa partita ci consente di lavorare nel migliore dei modi in settimana, per mettere dentro Volpe e Achik e sperare di recuperare dei giocatori che ci danno più specificità nel loro ruolo”.
A -5 dalla vetta ed a tre lunghezze dal secondo posto, forte dei nuovi innesti, il Cerignola prova a regalarsi qualcosa di straordinario per il finale di stagione. “Vogliamo continuare il nostro percorso – ha proseguito Raffaele – siamo una squadra che ha fatto della continuità di gioco e di prestazioni la sua forza. Nel girone d’andata onestamente abbiamo prodotto tanto e qualche partita ci ha regalato meno di quanto meritavamo. Dobbiamo essere umili e credere in tutto, l’importante è dare il massimo in ogni gara, vedremo più avanti in campionato dove siamo e possiamo aggredire. In questo momento crediamo in qualunque obiettivo, abbiamo autostima, una squadra che è in salute da tutti i punti di vista, in cui tanti interpreti stanno facendo un grande anno. Normale che ci crediamo, senza abbandonare la nostra natura, dando il meglio sul campo e mai pensando di ottenere le vittorie perché la classifica è diversa, come oggi, rispetto ad altre squadre”.
Per lui quella di oggi è una vittoria dal sapore speciale, perché centrata proprio nella sua terra. “A livello personale è normale che sia una soddisfazione, dall’altro lato dico che Messina è una piazza che deve salvaguardare quest’anno la categoria e mi auguro ci riesca. Ci sarà da sudare, sperando che l’anno prossimo, tramite una programmazione, si possa riportare questa città ad una certa ambizione e solidità visto che c’è stato un cambio societario che può consentire tutto questo”.
Un giocatore del Messina, Damiano Lia, potrebbe presto raggiungerlo a Cerignola. Raffaele sorride e non nega: “È un ottimo giocatore, che ha mercato. C’è anche il Trapani su di lui, è ambito, avendo fatto sempre bene a Messina”.
Intanto il tecnico si gode il Cerignola e un campionato d’alta quota, svelando i segreti dell’universo gialloblù: “Il Cerignola ha una proprietà solida, del territorio. Il presidente Nicola Grieco, con tutta la famiglia, rappresenta la città: sono innamorati di questi colori. In questi anni sono stati ceduti giocatori importanti ma sono arrivati giovani ed elementi di spessore per consolidare la realtà. Si vive bene, c’è una città che è molto entusiasta della squadra, una società che ti fa lavorare tranquillamente. Ci sono tutti i crismi di quella che deve essere una realtà solida in C. L’ambizione non manca, testimoniata da queste situazioni. Normale che si verifichino casi come D’Andrea andato in estate al Catania, ma la società cerca di intervenire e abbiamo preso Cuppone: purtroppo per noi è stato poi una perdita importante. C’è soprattutto una continuità sul lavoro, che in tutte le categorie è fondamentale, specie in C. Noi abbiamo in rosa tanti giocatori che erano in D tre o quattro anni fa, che adesso sono cresciuti e ora hanno l’età giusta per aspirare a tanto, ma devono dimostrare di aver fatto il salto di qualità definitivo”.