“Sono onorato di essere seduto qui, dove si sono alternati mostri sacri come Scoglio, Mutti e Ventura e di diventare l’allenatore del Messina. Purtroppo moralmente mi sento promosso più per una disgrazia altrui che per meriti effettivi”. Si è presentato così, all’insegna dell’umiltà, Raffaele Di Napoli, per otto anni collaboratore di Campilongo, con cui ha guidato anche formazioni di assoluto rango come Avellino, Empoli e Frosinone, e da un biennio proprio al fianco di Arturo, con cui ha condiviso anche l’esperienza di Ischia.
Ed il pensiero ovviamente è andato proprio a “Re Artù”: “Devo ringraziarlo per avermi coinvolto, offrendomi una grande possibilità. Gli sono vicino e spero che tutto si possa risolvere positivamente ed in fretta. Sono convinto che non c’entra nulla. Ringrazio Stracuzzi, Gugliotta, Oliveri ed il ds Argurio per avere creduto nel mio lavoro e nello staff, che sarà composto da Maurizio Nanula e Leo Pellegrino. Non sono un grande comunicatore fuori dal campo, amo lavorare soprattutto lì. Speriamo con un po’ di fortuna di ottenere altri risultati positivi”.
Per Di Napoli è già tempo di valutazioni dal momento che entro mercoledì 3 febbraio l’ACR Messina dovrà consegnare in Lega una lista definitiva di 24 calciatori che saranno impiegati nel corso del girone di ritorno: “Siamo in 27 dopo la sessione invernale di mercato. Valuteremo quali scelte tecniche adottare, abbiamo già delle idee. Abbiamo tempo fino a mezzanotte, poi dovremo chiudere la lista dei 24. A livello di modulo invece non cambierà nulla: dal 5 agosto lavoriamo sul 4-3-3 e continueremo ad offrire un calcio propositivo. Cercheremo di evitare un contraccolpo psicologico, perchè la vicenda di Arturo potrebbe avere scosso l’ambiente. Domenica abbiamo comunque un impegno importante ed il tempo non si può fermare”.
Chiaramente rispetto alla precedente gestione qualche equilibrio potrà cambiare e con franchezza Raffaele lo ha ammesso: “Penso di essere stato un buon collaboratore. Arturo amava molto il confronto ma le scelte conclusive chiaramente spettavano a lui. Ha deciso di avvalersi della mia collaborazione probabilmente già due anni fa ad Ischia, dove ci siamo confrontati, rendendoci conto che condividevamo la stessa idea di calcio. Non ho preclusioni nei confronti di nessuno, ma è fondamentale ovviamente che i ragazzi si impegnino in allenamento. Chi lavorerà verrà premiato, non vogliamo né possiamo sbagliare. Gli infortuni? L’unico davvero indietro è Palumbo, mentre Cocuzza e Bramati stanno recuperando. Abbiamo fiducia nel lavoro dello staff medico”.