Il Messina cerca conferme contro l’Avellino, per dare un segnale definitivo in chiave salvezza. Ne è consapevole il tecnico Ezio Raciti: “Ho detto più volte che è un nuovo percorso, in cui si respira positività e voglia di fare bene. I risultati ti fanno trovare energie e lavorare meglio. Oltre a volontà e predisposizione ci sono anche le qualità dei ragazzi. Nelle due vittorie ci sono stati contenuti tecnici importanti, hanno dimostrato che possono giocarsela con tutti”.
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In settimana un recupero importante, in attesa del quinto colpo sul mercato, che potrebbe essere Baldé, già in gruppo: “È un profilo che ci può interessare, stiamo valutando bene le sue condizioni atletiche e la fattibilità dell’operazione. Filì e Napoletano non saranno convocati, mentre Fazzi ha recuperato condizione ed è a disposizione. Abbiamo le idee chiare con il presidente Sciotto e il direttore Logiudice. Bisogna trovare il giocatore giusto e motivato, chi spera in qualcosa di migliore e non sposa il progetto e il blasone del Messina non fa per noi”.
L’Avellino ha inanellato una striscia importante anche se le aspettative estive erano differenti: “Affrontiamo una squadra forte. Vengono da otto risultati utili consecutivi, giocano bene. È la nostra terza finale, nella partita secca può succedere tutto. Sono forti fisicamente, nei singoli, si sono potenziati, hanno un allenatore che conosce il campionato ed è tra i migliori della categoria. Il valore aggiunto forse è Russo, che era a Messina un anno fa”.
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Raciti punterà tutto sull’agonismo: “Faremo una partita di combattimento nella nostra arena. Dobbiamo uscire dal campo senza rimpianti, consapevoli di avere dato il massimo. Ho chiesto di essere compatti e difficili da affrontare. Sarà una gara maschia, fisica, lotteremo su ogni pallone, centimetro per centimetro. In questo momento è importante il risultato, muovere la classifica, se non puoi vincere è importante non perderla. Non andremo all’arma bianca né lasceremo praterie”.
La società è consapevole di dovere ancora puntellare l’organico ma non ci sono comunque alibi: “La priorità è la difesa ma monitoriamo il mercato anche per centrocampo e attacco. Dobbiamo aspettare la chiusura del 31 gennaio per una rosa definitiva. L’identità di squadra invece dobbiamo averla indipendentemente da acquisti. L’atteggiamento è dettato dalle dinamiche della partita. Metteremo in campo un undici che non perderà la sua fisionomia ribattendo però alle caratteristiche dell’avversario”.
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Un aspetto chiave è rappresentato dalle fasce e dal filtro del centrocampo: “In organico abbiamo già sei esterni, Kragl, Catania, Grillo, Iannone, Napoletano e Versienti. Avremo esterni più bloccati o propositivi a seconda della gara e dell’avversario. A Viterbo ho messo un uomo davanti alla difesa ma dobbiamo sempre essere propositivi. È più semplice chiedere sacrificio agli attaccanti che avere poi un uomo in meno in fase di possesso”.
I club organizzati si sono riavvicinati dopo mesi di contestazione: “Hanno fatto un passo avanti. I tifosi sono venuti in allenamento così come erano a Viterbo. Hanno tifato e cantato, ci chiedono disperatamente di salvare il Messina e questo ne evidenzia la maturità. Non dobbiamo vincere una singola gara ma guardare all’obiettivo finale. I professionisti dello staff o della rosa magari l’anno prossimo non ci saranno, i tifosi invece restano e fanno la storia. Dobbiamo salvaguardare un bene prezioso”.
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Lo spirito ritrovato è più importante anche dalle possibili difficoltà legate al fondo di gara: “Ai ragazzi ho detto che una volta recuperato il morale dopo un periodo brutto e mortificante adesso bisogna lavorare sull’equilibrio. Non possiamo esaltarci o deprimerci. Anche il mental coach che lavora ogni giorno con loro è determinante. Il campo sarà in buone condizioni, il manto erboso si è ripreso. Dipende anche dal tempo e dall’eventuale pioggia, che potrebbe allentarlo”.