L'abbraccio tra Fofana e Raciti (foto Paolo Furrer)
La dedica è d’obbligo in casa Messina, dopo la fondamentale affermazione salvezza con il Latina, che porta a sette i punti di margine sulla Fidelis Andria. Il tecnico Ezio Raciti ha rivolto un pensiero a uno dei suoi predecessori, un’autentica bandiera del calcio peloritano: “I ragazzi volevano dedicare la vittoria alla moglie di Sasà Sullo, che è uno dei nostri. È lontano ma ha sempre il Messina nel cuore. È arrivata questa tragica notizia, che ha sconvolto tutti”.
I giallorossi non sono però riusciti a mettere al sicuro il successo e hanno dovuto patire un po’ nel finale: “Per ottanta minuti abbiamo giocato una grande partita contro una squadra organizzata in tutti i reparti. Poi loro hanno avuto un’occasione, ci hanno pizzicato ed è subentrata la paura. È comprensibile perché era una gara difficile. Abbiamo avuto quattro o cinque occasioni e non siamo riusciti a chiuderla e poi poteva anche accadere l’imponderabile. Sarebbe stata una beffa perché abbiamo ampiamente meritato la vittoria: i ragazzi l’hanno voluta e hanno svolto al meglio i compiti che gli erano stati assegnati”.
La difesa, che è la più battuta del torneo insieme alla Paganese, è riuscita a proteggere efficacemente Lewandowski: “Siamo stati abili a non farli palleggiare, limitando il loro fraseggio. Riuscivano soltanto a mettere palle lunghe e con la difesa schierata siamo andati sul sicuro. Carillo e Camilleri hanno quasi sempre vinto i duelli aerei e anche Celic è entrato bene. Quando ti buttano la palla frontalmente è più semplice per la retroguardia, che è stata attenta, e anche centrocampo e attacco hanno evitato che arrivassero palloni giocabili. Lewandowski ha fatto una gran parata nel primo tempo ma bisogna anche concedere qualcosa quando vai a prenderli alti”.
Determinante la proposizione di Piovaccari, Rizzo, Morelli e Statella dal primo minuto: “A differenza di altre volte avevamo tanti elementi d’esperienza in campo, che ho scelto di mettere dentro per gestire l’emozione e la tensione che a volte ci attanagliano nei momenti di difficoltà. I ragazzi adesso sono in condizione. È stata la scelta giusta anche se hanno fatto bene anche i cinque subentranti. È la vittoria di tutto il gruppo”.
Adesso è in programma una trasferta fondamentale ad Andria, sul campo di una squadra che è distante sette lunghezze e che con il -9 sarebbe automaticamente retrocessa, senza l’appendice dei playout che il Messina vuole evitare: “Iniziamo subito a preparare questo spareggio. Tutte le finali hanno una storia a sé. Non dobbiamo vanificare quello che abbiamo fatto. Pensiamo a una gara per volta, dobbiamo affrontarla nel modo migliore, giocando a testa alta e ribattendo colpo su colpo. Una vittoria sarebbe determinante, la prepareremo per questo. La squadra nelle difficoltà ha sempre fatto bene, si è esaltata e quindi sono fiducioso”.
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