Il tecnico del Messina Ezio Raciti non nasconde la grande voglia di rivalsa della sua squadra dopo il pareggio interno con la Fidelis Andria, che ha rallentato la risalita in classifica, anche se è stata agganciata la Turris al quartultimo posto, determinante in ottica playout. “Il modo di stare in campo, se attaccare alti il Latina o aspettarlo, sarà indirizzato dalle dinamiche e dai momenti della gara, che determineranno il resto. Sono importanti l’approccio e l’atteggiamento in campo”.
Nella gara secca i peloritani vogliono provare ad ottenere il massimo, come è già accaduto recentemente a Viterbo e Agropoli: “C’è tanta rabbia perché dopo la prestazione di domenica avremmo voluto raccogliere di più. Purtroppo è andata così, anche se rimane la buona prova offerta sul campo. Abbiamo lavorato su questa base per tutta la settimana per presentarci alla partita di Latina nelle migliori condizioni sia fisiche che mentali”.
Il Latina deve difendere sei punti di margine sulla zona playout, in una graduatoria che per via degli scontri diretti potrebbe accorciarsi ancora: “Loro in casa hanno fatto risultati importanti. è una partita difficile ma è l’ennesima finale e nella gara singola può accadere di tutto. Andremo lì a giocarcela. Credo che loro vogliano giocare i playoff e migliorare ancora per chiudere in una posizione importante, hanno potenziato la loro squadra con Furlan e Ganz nel mercato invernale. Un’ottima squadra, che sa giocare, si sa difendere e interpretare la partita”.
Congedato anche Catania, la cui stagione si è chiusa con qualche mese di anticipo, Raciti recupera anche Balde rispetto a domenica scorsa. Un’ottima notizia in considerazione delle cinque reti già realizzate nel 2023 dal senegalese, che amplia le alternative anche a gara in corso se non dovesse essere rischiato da titolare: “In questo momento sono tutti disponibili. Un paio di elementi acciaccati hanno svolto lavoro differenziato fino a mercoledì. Naturalmente non sono tutti nelle stesse condizioni. I cinque cambi rappresentano un input in più, che spesso risulta anche determinante e vincente. Puoi sostituire quasi metà della squadra e di fatto adesso si gioca in sedici”.
