Il tecnico del Messina Ezio Raciti può celebrare il secondo blitz esterno della sua gestione, che riduce ancora il distacco dalla zona salvezza: “Abbiamo offerto una buona prestazione, concedendo soltanto palle da lontano. Sapevamo che la Gelbison è ben allenata, ha giocatori importanti e avrebbe giocato con le palle lunghe. Li avevo studiati, prendendo le contromisure”.
Tre punti chiave che prolungano un ottimo avvio di 2023: “Sapevamo di dovere soffrire in determinati momenti della gara ma la speranza, poi concretizzata, era che potevamo colpirli nelle ripartenze. Il sogno è salvarsi senza passare dai playout, ma dobbiamo ricordarci da dove veniamo, dall’ultimo posto. In sette gare abbiamo fatto tanto. Non era una vittoria scontata, ma si poteva fare meglio: analizzeremo gli errori per migliorare ancora. Diamo il giusto valore ad un importante successo fuori casa”.
Dopo le cene di gruppo la squadra aveva promesso un altro successo ad uno degli elementi cardine dello spogliatoio: “I ragazzi avevano preso un impegno con Giovanni Cirino, il nostro magazziniere che ha appena compiuto 70 anni. Gli uomini mantengono le promesse. Il girone di ritorno è sempre più complicato nella gestione e nella lettura delle partite. Voglia e determinazione spesso sono decisive, noi non dobbiamo mai perderle. Bisogna avere equilibrio. dopo i passi falsi e dopo le vittorie”.
Ha raddoppiato il suo impiego Antonino Ragusa, passato da trenta ad oltre sessanta minuti: “Abbiamo adottato una strategia per portarlo in condizione, inserendolo piano piano. Ha grandissima qualità ed esperienza e indipendentemente dalle giocate dà equilibrio, abbassa o alza i ritmi a seconda delle esigenze. Dà suggerimenti fondamentali come Kragl, Perez e Curiale. Antonino aveva le gambe pesanti, non ho voluto forzare di più. Si inserirà sempre meglio e come Kragl farà la differenza”.