Il tecnico del Messina Ezio Raciti è costretto a commentare il primo ko esterno del 2023 dopo sei risultati utili lontano da casa e al termine di una domenica per certi versi stregata: “Questa partita è nata male già in settimana. Dopo la gara di Potenza abbiamo avuto problemi con Konate, che era in panchina ma non era disponibile, con Celesia e Perez, che ieri ha avuto un attacco di febbre e l’abbiamo dovuto fare scendere dal pullman durante il tragitto, mentre venivano a Torre del Greco, per evitare che contagiasse gli altri”.
Premesse che hanno pesato almeno per metà primo tempo: “Nei primi venti minuti l’approccio è stato sbagliato: non siamo stati bravi ad interpretare le loro giocate, che tra l’altro avevamo anche visto e rivisto, preparando il modo in cui assorbirle. Sono mancate le letture giuste in campo: non scalavamo con il quarto di difesa, eravamo timorosi sull’esterno d’attacco della Turris e questo movimento ritardato ci ha fatto perdere un po’ di terreno. Loro inizialmente hanno fatto meglio”.
Nell’analisi post-gara l’ex allenatore del Siracusa evidenzia come il Messina sia comunque riuscito a correggere il tiro, trovando peraltro anche l’1-1 di Balde annullato per un fuorigioco apparso piuttosto dubbio: “Abbiamo cambiato e ho messo Marino largo a destra ed è entrato Iannone perché si è fatto male anche Kragl. Con Ragusa e Balde davanti abbiamo preso le misure, concesso poco e avuto qualche occasione in più. Nel secondo tempo abbiamo iniziato bene e fino al 2-0 meritavamo di pareggiare”.
Infine il calo conclusivo, non dovuto ad aspetti fisici ma indotto da una grave disattenzione della retroguardia: “Il raddoppio è stato originato da un errore banale dentro la nostra area di rigore. La Turris ha legittimato la vittoria anche con il terzo gol ma la partita a quel punto era già finita. La squadra ha fatto tanto, completando una grande rincorsa ma paradossalmente sta molto bene fisicamente. Fofana? È musulmano ed è in Ramadan da cinque giorni”.
