I tifosi provano a rincuorare il Messina a fine gara (foto Paolo Furrer)
Il tecnico Ezio Raciti è costretto ad ingoiare un boccone amaro, con la beffarda sconfitta rimediata dal Messina in pieno recupero: “C’è amarezza per avere subito un gol a tempo scaduto e con la difesa schierata. È stato un errore banale, che purtroppo è costato la sconfitta. Era soltanto il primo tempo di una partita di 180′, siamo pronti a riprenderci la salvezza nella partita in casa”.
La vittoria in extremis della Gelbison obbliga i numerosissimi sostenitori al seguito ad un mesto ritorno a casa: “Principalmente dispiace avere deluso i tifosi, ci mortifica. Ma sono sicuro che sabato prossimo festeggeremo insieme. A fine gara gli abbiamo promesso che lotteremo fino alla fine: ci hanno chiesto maggiore determinazione e abbiamo condiviso la loro grande amarezza. Si è mossa tanta gente: 700 persone in trasferta si vedono in altre categorie, in C è difficile”.
Imperdonabile la voragine concessa a gara praticamente finita: “Purtroppo appena abbiamo abbassato la guardia, al primo errore, ci hanno punito. Con la difesa schierata ci siamo fatti sorprendere alle spalle e non va bene. La disattenzione su una palla frontale non può andare bene. Non è un concetto mancante, è un movimento che non si doveva fare in uscita e ne è mancato un altro in copertura”.
Il Messina peraltro si era coperto, inserendo anche Balde al fianco di Ferrara e Trasciani, tutti colpevolmente sorpresi sull’ultimo affondo dei locali: “Ci hanno messo in difficoltà perché giocavano con lanci lunghi, attaccando la seconda palla. Abbiamo inserito Helder per limitare queste giocate e soffrire meno: ci eravamo riusciti. Ci siamo messi a tre in mezzo al campo e a cinque dietro. Marino era ammonito, era stato richiamato già due volte dall’arbitro a muso duro e rischiava di essere espulso”.
Un piano partita improntato al contenimento è andato in fumo proprio in extremis: “Loro dovevano fare la partita, noi volevamo fare risultato pieno per chiudere i conti in anticipo o aumentare le chance di salvezza. Ci è andata male. Se il gol lo prendi all’inizio o alla fine cambia poco. Sappiamo che dobbiamo vincere la gara di ritorno con qualsiasi risultato per essere salvi e giocheremo in funzione di quello”.
La Gelbison aveva raccolto appena 13 punti in tutto il girone di ritorno e un solo pareggio nelle ultime otto gare, ma si è affidata da poco a Galderisi per cercare la svolta: “Giocando in casa ed essendo obbligata a vincere mi aspettavo questo avversario. Credevo che avrebbe concesso qualcosa in più dietro ma sono stati bravi, lasciandoci poco. È finito soltanto il primo tempo di una lunga partita. Ce la giocheremo in casa contro una squadra viva, che è cambiata in tante cose. Non è più quella di qualche settimana fa, ha un buon equilibrio in campo”.
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