I trenta punti raccolti nelle ultime diciotto gare non sono bastati al Messina, che paga lo striminzito bottino di 11 punti raccolto nelle prime venti giornate. Il tecnico Ezio Raciti è ovviamente deluso dopo lo 0-0 di Taranto: “Rimane il rammarico perché siamo arrivati davvero ad un passo dalla salvezza diretta, però nessuno può cancellare quello che abbiamo fatto in questo girone di ritorno. Forse ci voleva un piccolo sforzo in più. Abbiamo messo tutto quello che avevamo, non ci siamo riusciti”.
A fine gara Kragl, sfortunato protagonista, era in lacrime: “Il rigore fa parte del gioco, è un episodio negativo che ci è andato contro. Siamo stati fortunati in qualche altra occasione, quando loro hanno preso dei pali. Abbiamo avuto anche una palla finale con Ferrini e Grillo a campo aperto. Eravamo in dieci ma ci abbiamo provato in tutti i modi. Non cambia l’obiettivo, purtroppo ci sarà un’appendice al nostro campionato. Meritavamo di salvarci oggi ma è andata così”.
Un doppio infortunio ha condizionato i cambi nella ripresa: “Sia Mallamo che Baldé nella scorsa partita avevano avuto dei piccoli dolori all’inguine. Sembrava che in settimana avessero recuperato e invece non era così. Helder era anche ammonito e ho deciso di sostituirlo. Andrea sembrava pronto per giocare tutto il secondo tempo, nel momento in cui avremmo profuso il massimo sforzo per provare a vincerla. Invece ci è venuto a mancare e non abbiamo potuto schierare Zuppel, che era già pronto e stava entrando per dare tutta la spinta necessaria con il massimo potenziale offensivo”.
Il Messina sarà costretto a sfidare la Gelbison, con il vantaggio di due risultati su tre: “Ci prepareremo alla doppia sfida playout. Dobbiamo raggiungere la salvezza, come abbiamo promesso ai nostri tifosi. Ho detto ai ragazzi che c’è tanto rammarico ma dobbiamo avere la consapevolezza che questa squadra ha fatto 30 punti, è viva ed è stata protagonista del girone di ritorno. L’affronteremo con la rabbia e la delusione che abbiamo in corpo per non avere potuto festeggiare insieme con i nostri splendidi sostenitori arrivati fino a qua e che meritavano un viaggio di ritorno più allegro”.