Per Gabriele Quitadamo quasi un intera carriera in Piemonte
Dopo il centrocampista catanese Giovanni Giuffrida, il Fc Messina ha pescato nella Torino tanta cara al presidente Rocco Arena per assicurare un altro over a mister Costantino. Gabriele Quitadamo è un difensore 25enne con alle spalle circa 150 presenze tra C e D, quasi tutte con formazioni piemontesi e un’unica sortita in Toscana.
La trattativa con la società peloritana si è chiusa in breve tempo: “È nata in due giorni anche grazie ad un mio vecchio allenatore delle giovanili del Cuneo, che conosceva il direttore sportivo Davide Morello. La società apprezzava il mio profilo e abbiamo trovato l’accordo in poche ore. Sono molto felice”.
Il calciatore piemontese è cresciuto però in bianconero, sposando solo per breve tempo il granata: “Per dieci anni sono stato nel settore giovanile della Juventus, dai pulcini agli Allievi Nazionali. Poi è arrivata la “Berretti” del Cuneo, che mi ha aggregato in prima squadra, facendomi esordire in C a diciotto anni. Infine per sei mesi sono stato nella “Primavera” del Torino”.
Fin qui nel senese l’unica avventura lontano dal suo Piemonte: “Sono stato per mezza stagione nella Colligiana, prima di tornare per quattro anni a Cuneo. Una bella parentesi, con due promozioni dalla D alla C e altri due anni tra i professionisti”.
Anche nell’ultima stagione, Quitadamo si è mosso tra le province di Vercelli e Cuneo, collezionando un’altra trentina di gare: “Con il Borgosesia un problema muscolare mi ha fatto saltare qualche gara. Con il Bra invece ho ritrovato grande continuità”.
Dopo tanto Piemonte, la Sicilia rappresenta un grande salto: “Ho giocato sempre al Nord, per cui sono molto felice di cambiare girone. È un’esperienza che mi stimola, anche perché so che al Sud troverò piazze più calorose e appassionate. Spero sia un’annata molto positiva, in una città che peraltro ha conosciuto ben altre categorie”.
In riva allo Stretto ritroverà comunque qualche volto noto: “Conosco di fama Ferrante, Morello e Giuffrida. Mister Costantino ha allenato vicino casa mia, la Sanremese, e peraltro era stato vicino alla panchina del Cuneo. Me ne parlano molto bene. Mentre ho affrontato da avversario Miele, che quest’anno era a Savona”.
La società si è già assicurata sette under, pescando nei vivai di Napoli, Sassuolo e Livorno: “I giovani sono determinanti perché per regolamento rappresentano quasi metà squadra. In D da under ho fatto un anno da terzino destro e uno da difensore centrale. Le due promozioni con il Cuneo sono arrivate anche perché avevamo giovani bravi e alcuni hanno fatto carriera. Gli over ovviamente sono fondamentali ma è più complicato trovare juniores affidabili e di prospettiva”.
La duttilità è la sua principale caratteristica: “Personalmente mi adatto a tutti i ruoli, sia in una difesa a cinque che a quattro. Da centrale imposti e vedi il campo. Da terzino puoi spingere e magari essere più incisivo in fase offensiva. Ho giostrato spesso a destra ma l’anno scorso a Bra mi hanno spostato a sinistra”.
Il nuovo Fc parlerà un accento settentrionale, considerando che oltre alla dirigenza anche Aiello, Carrozza e Pini scendono dal Nord: “Non credo che questo rappresenti un limite. Contano il carattere e la mentalità dei ragazzi. Puoi essere del Sud ma poi se non sei tosto e determinato non fai la differenza in nessun girone. Anche perché magari avrai addosso qualche pressione in più rispetto a quanto accade dalle mie parti”.
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