È uno dei tanti calciatori in “esubero” in un contesto caratterizzato dalla continua scomparsa di squadre e di altrettanti posti di lavoro. L’esterno difensivo Giuseppe Quintoni, per un quadriennio protagonista nella sua provincia, a Milazzo prima, a Messina dopo, segue da spettatore interessato l’incerto evolversi della situazione in riva allo Stretto: “Speriamo si risolva qualcosa, la confusione non aiuta. Lo Monaco paradossalmente aveva i mezzi per mantenere la squadra in queste categorie ma nessuno si aspettava questa annata e la retrocessione. I possibili acquirenti non li conosco nel dettaglio e quindi non potrei esprimere un giudizio. Di certo Arturo Di Napoli ha sempre militato in categorie importanti e non credo vorrà prendere la squadra per inanellare risultati mediocri. Purtroppo siamo già in ritardo, perfino le squadre di D ed Eccellenza hanno iniziato il ritiro”.
Nell’ultima stagione la proprietà non è riuscita a raddrizzare una rotta apparsa da subito errata ed ora i rapporti con la piazza sono irrimediabilmente incrinati: “La squadra è stata iscritta in D ma con la riammissione si aprono altri scenari. L’attuale proprietà avrebbe voluto magari essere affiancata. Ha fatto dei sacrifici e non li vuole vanificare. Ha manifestato la sua delusione per l’insufficiente supporto dell’ambiente ma ha commesso degli errori. Poteva trattenere alcuni giocatori reduci dalla stagione precedente, avrebbe magari ottenuto risultati migliori. Il campo ha detto che la squadra non era all’altezza e non ci voleva molto per salvarsi. Contro la Reggina poi è stata una coltellata, che ha reso ancora più amara la retrocessione”.
Dopo avere collezionato 61 presenze, siglando 9 reti, a Milazzo, e 42 apparizioni, con un gol, a Messina, Quintoni ha pagato al pari di tanti coetanei il regolamento che premia chi rispetta il parametro dell’età media: “Non sono stato confermato proprio perché sono un classe 1984. È stato un peccato. Oggi ho paradossalmente più possibilità in D che in Lega Pro. Mi sto allenando con un altro ex giallorosso, Antonio Cucinotta. Mi piacerebbe moltissimo tornare. Adesso sto bene fisicamente e mi piacerebbe riscattare un’esperienza che mi ha deluso un po’ a livello personale. Non ho avuto la stessa continuità di Milazzo”.
Per l’esterno messinese, che ad inizio carriera sfruttava le buone doti tecniche agendo addirittura da trequartista, nell’ultima annata appena 9 apparizioni nel Montalto, impelagato nei bassifondi del girone più meridionale della D: “Sono andato via prima per un problema all’adduttore. A gennaio abbiamo ereditato una situazione complicata, con una squadra che aveva raccolto soltanto sei punti nel girone di andata. Nel ritorno è andata molto meglio ma la retrocessione era forse inevitabile”.
Quintoni vanta ampia esperienza tra C2 e D, avendo indossato tra le altre anche le maglie di Vittoria, Gela, Acate e Hinterreggio. Oggi però la crisi è sempre più evidente, come aveva denunciato sempre sul nostro portale qualche settimana fa anche il grande Enrico Buonocore (clicca qui per rileggere l’intervista): “Ho ricevuto troppe proposte che non mi convincevano e preferisco declinare l’invito se non vi sono solide basi. Oggi anche la D è calata tantissimo di livello. Le società prendono calciatori che guadagnano poco e magari lasciano da parte uno che ha dieci anni di esperienza tra i professionisti”.