Al termine del dibattimento è provato in volto il presidente del Catania Antonino Pulvirenti, grande protagonista – suo malgrado – del filone sul calcioscommesse: “È la prima volta che subisco un processo di questo genere e sarà anche l’ultima perché esco definitivamente da questo mondo. È stata una giornata particolare, ho rivissuto tutto quello che è accaduto in questi mesi. Pena lieve? Ho collaborato in tutti i modi sia col giudice di Catania che col procuratore federale. Ho raccontato come sono andati i fatti e Palazzi ha ritenuto congruo il mio atteggiamento, formulando questa richiesta. È però pur sempre una squalifica ed io chiudo col calcio. Ho rimesso il mandato all’avvocato che sa quali sono le condizioni per chiudere il tutto”.
Gli etnei cambieranno proprietà? Pulvirenti assicura che si tratta di un passaggio obbligato, anche se magari non immediato: “Al momento sono io il padrone del club, ma entro un mese o sei, non importa quando, la società Catania verrà ceduta. La squadra si sta già preparando al prossimo campionato, aspettando ovviamente di conoscere la sentenza. Il Catania esce fuori da una situazione per colpa mia, il tempo dirà se ha beneficiato di qualcosa o no”.
Pulvirenti ha commentato anche la denuncia presentata alla Procura di Catania, che ha paradossalmente originato l’inchiesta sulle “combine”: “L’anno scorso sono stato pesantemente minacciato, chi conosce la piazza sa di cosa parlo. Mi sono stati recapitati anche dei proiettili con minacce persino per la mia famiglia. Ho fatto un errore, dovevo essere più forte, pensavo che l’unica via d’uscita fosse quella di salvare il Catania”.
In mattinata, con una tempistica sorprendente, è arrivato anche un altro provvedimento nei suoi confronti: “Il Daspo? Vedremo di fare ricorso, mi sembra una pena eccessiva. Viene inflitto in caso di atteggiamenti violenti e non credo di aver fatto violenza nei confronti di nessuno. Non avrei comunque partecipato a nessuna gara del Catania, nemmeno da spettatore, ma su questa sanzione mi opporrò. Ho mostrato come un presidente possa trovarsi solo in certi casi ed alcuni personaggi possano sfruttarne le debolezze”.