Mauro Prosperi ha già portato a termine imprese incredibili in condizioni estreme. Medaglia d’oro alle Olimpiadi di Los Angeles 1984 nella squadra di pentathlon moderno, ha preso parte a numerose competizioni internazionali, tra cui 9 edizioni della “Marathon des Sables”. Romano, 59 anni, alla Sicilia è legato ormai affettivamente, risiedendo ormai da oltre 20 anni ad Aci San Filippo. Il suo tentativo di periplo dell’Isola in canoa è scattato proprio da Messina, dal mare antistante la piscina “Vittorio Magazzù” di Fiumara Guardia. “Ho scelto di partire da qui su proposta di Omar, mio grande amico. Essendo questa piscina vicina al mare è davvero tutto perfetto. Ringrazio inoltre il presidente Carmignani, una persona meravigliosa, per avermi dato l’ok” ci ha spiegato prima della partenza.
“Non sono nuovo a certe imprese – ha proseguito Prosperi – e non sono state solo marittime. Ho fatto anche ultramaratone, cimentandomi sulla lunghe distanze. Con il periplo voglio sensibilizzare l’opinione pubblica per ricordare a tutti che la Sicilia è meravigliosa e non capisco perché molti scelgano l’estero per la villeggiatura, andando alle Baleari o alle Mauritius. Lo faccio per questo, ma anche perché voglio vedere se le nostre coste sono pulite. Le gopro filmeranno tutto”.
L’obiettivo è di completare il periplo in 20 giorni di navigazione: “Tenterò di viaggiare dai 6,5 ai 7 km orari per coprire 45-50 km al giorno. Per far questo dovrà esserci ovviamente del bel tempo ed inizierò comunque la mattina molto presto. Utilizzerò un kayak fatto apposta per questa tipologia di esperienze, modificato con dei pannelli solari che mi ha donato un’azienda di Firenze, la Tregoo. Inoltre il kayak mi è stato preparato dalla Nautica Mannino ed è molto leggero, oltre che lungo circa 5 metri. Porto con me ciò che serve per sopravvivere durante la traversata. La peculiarità è che sarà tutto in autosufficienza alimentare e idrica. Mi ciberò di liofilizzati, sali minerali, barrette e di quello che riuscirò a pescare”.
Le imprese portate a termine in passato lo hanno fortificato, spingendolo ad andare a caccia di nuove avventure. “Amo molto la natura e in passato ho fatto un’esperienza che ha amplificato certe cose che avevo già dentro di me. Nel 1994, durante la “Marathon des Sables”, una tempesta di sabbia mi fece perdere l’orientamento. A quel punto rimasi per 9 giorni e mezzo nel deserto, cercando la strada e riuscendo a sopravvivere, fino a quando mi imbattei in una tenda berbera e venni salvato. Sono stato fortunato, ma in quei momenti ho cercato di capire il deserto e lui ha capito me”.