In questi giorni un intenso calendario di eventi musicali sta appassionando gli ascoltatori della buona musica della città in riva allo stretto, il tutto organizzato dall’Accademia Filarmonica di Messina e l’Associazione “V. Bellini”. Infatti presso la “Sala Sinopoli” già lo scorso 12 febbraio, nell’ambito de “I Giovedì Musicali alla Sala Sinopoli”, ad esibirsi è stato un giovanissimo ma già affermato ensemble di violoncelli, “Quartetto Goltermann” che si è costituito all’interno del Liceo Musicale di Catania e che è stato guidato dal famoso violoncellista messinese, Maurizio Salemi. Il Quartetto è composto da Maurizio Crinò, Chiara D’Aparo, Francesco Musumeci e ovviamento il Maestro Salemi. Gli artisti hanno proposto agli appassionati pezzi di Astor Piazzolla, Scott Joplin e Giovanni Sollima, partendo da Mendelssohn. Il Quartetto Goltermann nasce come attività affiliata al corso di violoncello del Maetro Maurizio Salemi, all’Istituto Musicale “V. Bellini” di Catania. Lo scopo è quello di divulgare l’insolito repertorio per ensemble di soli violoncelli. L’ensemble Goltermann, il cui nome è dedicato a Georg Goltermann, virtuoso del violoncello della seconda metà dell’Ottocento, si è esibito più volte, riscuotendo unanime consenso di pubblico e critica. Tornando al calendario di eventi musicali, il prossimo 14 febbraio al Teatro “Annibale Maria di Francia” ci sarà il concerto recitato “Eneide di Virgilio” dal Libro secondo, con Giovanni Puliafito al pianoforte e Giuseppe Ramires nella lettura metrica. L’autore delle musiche è sempre Puliafito. Inoltre la compagnia ha previsto anche una matinée per il 13 febbraio all’Auditorium del Palacultura.
E’ giusto sottolineare il grande successo riscosso dal concerto dello scorso 7 febbraio realizzato dal jazzista messinese Santi Scarcella che ha tenuto la scena in modo esemplare, solo o “in due” (come piace all’artista definirsi) con il suo pianoforte, passando da Gershwin a Churchill, da Mozart a Carosone alle sue composizioni dialettali in chiave Jazz, sul filo conduttore “dall’America all’Italia”. Dall’afro-caraibica “calypso song” “Green Fig” (conosciuta come “Mary, I am Tired and Disgusted”), targata Lord Kitchener ovvero Aldwyn Roberts, il pianista esplode nel ritmo spassoso dei “Flintstones”. Lo stesso artista ha voluto sottolineare: “C’è un po’ di Gershwin in ogni musicista Jazz con varie evoluzioni sotto il profilo armonico”. Quindi, esplora Charlie Parker e va a tuffarsi in Frank Churchill, “un grandissimo – continua Scarcella – che ha avuto il privilegio di scrivere colonne sonore di film per bambini come Biancaneve e i sette nani”. Di questo indimenticabile capolavoro della Disney 1937, il pianista esegue teneramente una delle canzoni più famose, mescolata a quella di “Ufo robot”. “Il Jazz ha radici in Sicilia – ricorda Scarcella –. A New Orleans nel 1917, è nata la prima orchestra con Nick La Rocca, di origini siciliane”. Il suo percorso arriva a Antonio Carlos Jobim con “One note samba”. “Gli è bastata una canzone per diventare popolare in tutto il mondo” – scherza il musicista. E dall’America del Nord, si incammina al Sud, con strabilianti performance eseguendo un “vero mambo” di Perez Prado, un pianista cubano che ha creato pagine incredibili di puro intrattenimento. Ma se da un lato Scarcella ama divertire il pubblico e se stesso, dall’altro ama la musica italiana cantautorale sbarcando a Genova dove ci racconta una reinterpretazione “romanticamente da brividi” di “Mi sono innamorato di Te” di Luigi Tenco. Santi Scarcella si “sposta” successivamente nella capitale per jazzare il brano “cult” di Rugantino, “Roma, nun fa’ la stupida stasera”. Quando approda a Napoli, il pianista riesce ad intrecciare, in un mix audace, Mozart con la “Marcia alla turca” a Carosone con “O’ sarracino”. Non poteva mancare l’elogio al grandissimo artista da poco scomparso Pino Daniele con un bellissimo “Je so’ pazzo”. Continua ad interpretare brani seguendo un viaggio teorico attraversando lo stivale e dunque tocca alla sua isola natia con “Vitti ‘na crozza” e poi brani tratti da “CiuriCiuriOrchestra”, ossia “Marisella”, “Tramonti di Sicilia” e “Parru cu tia”.