Costa molto cara a Samuele Giglio, difensore della Castelbuonese, l’espulsione di domenica scorsa, in occasione del match del “Garden Sport” di Mili Marina (Promozione, girone B) per qualche parola di troppo rivolta a Precious Ghartey, calciatore di colore del Pistunina. Sono state ben 9, infatti, le giornate di squalifica comminate al giocatore madonita da parte del giudice sportivo della Federcalcio regionale, “Per grave contegno offensivo nei confronti di un calciatore avversario. (Sanzione aggravata stante il grave contenuto razzista delle offese allo stesso – Art.11, commi 1 e 2 del Codice di Giustizia Sportiva)”.
A Giglio non sono servite a nulla, quindi, l’abbraccio e le immediate scuse rivolte sia a Ghartey, e da questi accettate, prima d’imboccare la via degli spogliatoi.
Un gesto comunque assai nobile, quello del calciatore madonita, molto apprezzato da Prezioso il quale, dopo aver appreso della batosta del giudice sportivo, non prova alcun godimento nei riguardi dell’avversario. Anzi, ha chiesto lui stesso di poter prendere la parola, per tendergli la mano e chiedere che la pesante sanzione venga mitigata. “Premesso che bisogna lanciare un segnale a tutti, in modo da stoppare questo maledetto razzismo – dice Ghartey – aggiungo che non sono assolutamente d’accordo con questa squalifica di 9 giornate. E’ vero, Giglio mi ha insultato dopo un calcio che gli ho rifilato, da lui forse percepito come malizioso. Ma subito dopo si è scusato, prima di andare negli spogliatoi. Pur non conoscendolo, ho letto nei suoi occhi la sua sincerità. Perciò non è giusto che paghi chi è in grado di riconoscere i suoi errori. Sono davvero dispiaciuto, lo dico col cuore, e perciò sarei felice se la sua squalifica fosse ridotta a 1 sola giornata, come se fosse una semplice espulsione”.