A sei anni dalla conclusione dell’esperienza in riva allo Stretto per Nello Di Costanzo sarà un autentico tuffo nel passato. Il tecnico romano guidò la squadra nel torneo di Serie B che fece da prologo al fallimento del Football Club Messina. Domenica sarà per la prima volta avversario dei giallorossi al “San Filippo”, uno stadio che lasciò definitivamente il 25 maggio del 2008, giorno in cui il Messina venne battuto dal Lecce per 3-1. Una settimana dopo, a Rimini, l’ultimo atto. La salvezza conquistata sul campo, soprattutto alla luce di una prima parte di stagione chiusa a ridosso della zona playoff, venne vanificata dalla mancata iscrizione del club per l’annata seguente tra i cadetti da parte della famiglia Franza.
Di Costanzo, che successivamente a quell’avventura ha guidato anche Ascoli, Padova, Barletta e Carrarese, è subentrato ad Aversa già a settembre a Fabiano, conducendo sin qui i campani ad un lusinghiero sesto posto in coabitazione con il Chieti. In controtendenza con il ruolino dell’andata e le abitudini dell’allenatore i dati relativi al primo scorcio del ritorno, nel quale la compagine del presidente Spezzaferri ha ottenuto due vittorie su tre in trasferta, ai danni di Castel Rigone e Sorrento, rimediando appena un punto nei confronti casalinghi con Melfi e Ischia. Ben cinque, invece, i successi ottenuti prima del giro di boa di fronte al pubblico amico. A Messina l’Aversa dovrà però fare a meno di alcune pedine cardine, come gli squalificati Galizia (5 gol al suo attivo) e Vanacore. A rischio, inoltre, il difensore Di Girolamo e il centrocampista ex Milazzo Suarino, accostato al Messina nell’ultima sessione di mercato, entrambi non al meglio. Probabilmente out anche il trequartista Di Vicino, infortunatosi domenica scorsa a Sorrento. Problemi non da poco, nello scacchiere tattico basato sul modulo 4-2-3-1. Fu proprio l’ex di Salernitana e Pescara, un girone fa, a siglare la rete decisiva su rigore, occasione nella quale venne espulso anche il portiere giallorosso Lagomarsini per fallo da ultimo uomo.
Il pericolo maggiore è rappresentato da Luca Orlando, con sette centri il miglior marcatore della squadra e autore del gol partita dell’ultima affermazione allo stadio “Italia”. Al suo attivo anche otto presenze e 2 gol in B nel 2010 con la Salernitana. A Pagani, sotto la guida di Grassadonia, ha vissuto la sua miglior stagione della carriera con 16 reti, risultati fondamentali per la promozione in Prima Divisione. In vista di domenica, però, il tecnico del Messina spera di trovare le giuste contromisure per fermare il suo vecchio pupillo. Tra gli ex, oltre al tecnico Di Costanzo, da annoverare anche il direttore sportivo Gigi Molino, che a Messina, nel 2001-02, collezionò cinque presenze in B, senza però riuscire ad incidere.