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Messina

Prezioso 0-0 in chiave salvezza per il Messina sul campo della Fidelis Andria

Il Messina parte forte e al 4′ viene annullato un gol per fuorigioco. I peloritani concedono qualcosa su corner ma la retroguardia regge bene e Piovaccari sfiora la rete del vantaggio. Nella ripresa entra Gonçalves. I locali colpiscono un palo con Bubas al 18′, poi si fa male il direttore di gara, sostituito dal quarto uomo. Al 98′ Konate sfiora il colpo grosso ma è comunque un risultato utilissimo in ottica permanenza. 

tifosi Messina
I tifosi giunti da Messina (foto Pasquale Leonetti)

Il pre-partita. Match decisivo in ottica salvezza per Messina e Andria. I peloritani devono gestire sette punti di vantaggio: se a fine anno saranno almeno nove, anche non migliorando l’attuale posizione di classifica la salvezza sarà acquisita senza necessità di disputare i play-out, che adesso rappresentano peraltro uno spauracchio anche per il Taranto. Fidelis priva di Bonavolontà, Tulli, Di Piazza e Carullo. Raciti, che conferma l’undici vittorioso contro il Latina, deve rinunciare ad Angileri, Trasciani e Balde ma ha potuto preparare al meglio una gara che vale una stagione nel ritiro pre-gara di Bari, raggiunto già venerdì sera. Significativa cornice di pubblico, anche grazie alla giornata biancazzurra indetta dai locali.

Russo
Russo in marcatura su Urso (foto Pasquale Leonetti)

La cronaca. Messina vicino al gol dopo meno di due minuti. Il diagonale dalla destra di Morelli, ben imbeccato da Russo, viene respinto corto dal portiere pugliese, poi l’Andria si rifugia in corner. Sugli sviluppi di un calcio piazzato, i peloritani vanno a segno due minuti dopo, ma l’esultanza dura poco: non è chiaro se la rete sia stata annullata per fuorigioco di Camilleri o Piovaccari. Sul fronte opposto viene murato in corner il primo tentativo dei locali, con Ciotti. Sulla battuta lo stacco di Alcibiade sfiora l’incrocio dei pali. Già tre palle gol dopo appena 5′ di gioco. Russo è incontenibile sulla destra e serve Fofana, che al 6′ calcia sull’esterno della rete. Al 9′ ci prova invece di testa Piovaccari, ma la girata è fuori misura. A fare la partita sono sempre gli ospiti.

Rizzo
Rizzo lotta a centrocampo (foto Pasquale Leonetti)

Al 16′ ancora su corner Alcibiade impegna Lewandowski, che respinge corto: poi è la difesa a murare il tentativo di tap-in dell’ex Benvenga. Un minuto dopo la girata di testa di Sorrentino si spegne di poco a lato. Dopo le fiammate messinesi rispondono quindi i locali: gara godibilissima. Decisamente fuori misura il tentativo di Risolo, i ritmi si abbassano un po’. La retroguardia peloritana è molto precisa nelle chiusure su Bubas e Ciotti e la Fidelis non trova spazi neanche in contropiede. Al 35′ grande spunto sulla sinistra di Statella che dopo avere seminato un paio di avversari serve Piovaccari, il cui stacco di testa per poco non inquadra i pali difesi da Saracco. Al 40′ la punta scivola e non riesce a finalizzare un altro assist dell’esterno ex Lavello. Al 44′ termina alta la punizione di Nunzella. Sul fronte opposto invece Piovaccari reclama invano un penalty.

Morelli
Morelli gestisce un possesso (foto Pasquale Leonetti)

Nell’intervallo avvicendamento tra Gonçalves e Statella. Al 2′ Ciotti va vicino al gol in spaccata, sul traversone dalla sinistra di Bubas: il pallone sorvola di un soffio la traversa. Poco dopo, a ruoli invertiti, è Bubas a fallire l’impatto sul cross dalla destra di Ciotti. Le squadre sembrano avvertire il peso della posta in palio e dei minuti che passano. Il Messina chiude sempre con efficacia sulle ripartenze locali, che peraltro hanno perso ritmo ed enfasi. Al 17′ Saracco respinge di piedi l’insidiso tiro-cross dalla destra del solito Russo. Sul fronte opposto clamoroso palo di Bubas, che aveva staccato bene sul traversone di Benvenga. Al 23′ si fa male il direttore di gara, Sajmir Kumara di Verona, che non è in grado di proseguire. Gioco fermo per sei minuti: si riparte con il fischietto affidato al quarto uomo, Ciro Aldi di Lanciano. Sarà inevitabile un lungo recupero.

Camilleri, Russo e Morelli
Camilleri, Russo e Morelli in fase di copertura (foto Pasquale Leonetti)

Alla ripresa altissimo il tentativo di Sorrentino da fuori area. Secondo cambio per Raciti, che punta sulla freschezza di Adorante per cercare il colpaccio nel finale. Al 35′ ci riprova Bubas dal limite, ma Lewandowski blocca in due tempi. Carillo accusa un problema fisico e viene rimpiazzato da Celic. Al 38′ Sorrentino ci riprova da fuori ma il tiro è ancora alto: Di Leo lo rimpiazza con Messina. Al 41′ il neo-entrato non riesce a superare Lewandowski in uscita, che poi è decisivo anche su Bubas. I pugliesi cercano di aumentare la pressione, ma collezionano soltanto corner. Vengono assegnati nove minuti di recupero. Gli ospiti esauriscono i cambi inserendo anche Simonetti e Konate. Al 98′ Messina a un passo dal vantaggio, con Konate che impegna Saracco dal limite dell’area e Adorante che non trova per poco il decisivo tap-in. Dopo 101 minuti finisce 0-0. In ottica salvezza il pari conclusivo è preziosissimo: Rizzo e compagni restano a +7 sui pugliesi e dovranno giocare adesso due gare consecutive in casa, contro Taranto e Turris. La salvezza sembra insomma più vicina e i peloritani saranno artefici del loro destino.

Carillo e Fazzi
Carillo e Fazzi ripiegano in difesa (foto Pasquale Leonetti)

Il tabellino. Fidelis Andria-Messina 0-0
Fidelis Andria (4-2-3-1): Saracco, Benvenga, Monterisi, Alcibiade, Nunzella; Urso, Risolo; Ciotti (19′ st Gaeta), Casoli, Bubas; Sorrentino (39′ st Messina). In panchina: Vandelli, Paparesta, Legittimo, Bolognese, De Marino, Riggio, Graziano, Cirillo, Ortisi, Bortoletti. Allenatore: Nicola Di Leo.
Messina (4-3-3): Lewandowski; Morelli, Fazzi, Carillo (36′ st Celic), Camilleri; Damian (49′ st Konate), Rizzo, Fofana; Russo (49′ st Simonetti), Piovaccari (30′ st Adorante), Statella (1′ st Gonçalves). In panchina: Caruso, Rondinella, Fantoni, Catania, Busatto, Marginean. Allenatore: Ezio Raciti.
Note – Corner: 7-4. Ammonito: al 43′ pt Fazzi (M). Recupero: 1′ pt e 11′ st.
Arbitro: Sajmir Kumara di Verona.
Assistenti: Luca Feraboli di Brescia e Antonio D’Angelo di Perugia.
Quarto uomo: Ciro Aldi di Lanciano.

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