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Messina

I tifosi hanno presidiato l’esterno dello stadio. Squadra bloccata per due ore

Non è un momento semplice per il Messina, che ha subito la prima vera contestazione stagionale durante ed al termine della gara persa nettamente contro la Juve Stabia. Soltanto in occasione delle cinque reti incassate contro Matera e Casertana, sempre al San Filippo, ma nelle fasi iniziali del girone di andata, si era assistito ad un simile dissenso anche se questa volta la rabbia dei club organizzati è apparsa ancora più evidente, per via di una svolta ad una stagione tormentata che continua a non arrivare.

La polizia in tenuta anti-sommossa (foto Paolo Furrer)
La polizia in tenuta anti-sommossa (foto Paolo Furrer)

I tifosi già dopo lo 0-2 incassato a fine primo tempo avevano fischiato la squadra al rientro negli spogliatoi. In avvio di ripresa non hanno poi fatto mancare il loro supporto, fino a quando sono ripresi i cori di contestazione, dopo circa un quarto d’ora. A quel punto, incassato anche lo 0-3, i club organizzati hanno preferito voltare le spalle al campo ed infine hanno abbandonato in anticipo il loro settore di competenza.

Per quasi due ore dal termine del match dirigenza, squadra e staff tecnico non hanno potuto lasciare lo stadio per motivi di sicurezza, dal momento che la tifoseria ha deciso di presidiare pacificamente l’area antistante l’ingresso della Curva Sud e l’uscita degli spogliatoi. In considerazione della grave crisi di risultati e di gioco mostrata dal gruppo di Grassadonia, i rappresentati dei club hanno auspicato infatti un confronto con gli elementi più rappresentativi del gruppo.

I tifosi all'estrerno della Curva Sud (foto Paolo Furrer)
I tifosi all’estrerno della Curva Sud (foto Paolo Furrer)

Per prevenire ogni possibile conseguenza la polizia in tenuta anti-sommossa sta presidiando l’ingresso degli spogliatoi, mentre in un primo momento erano stati gli steward a bloccare tutte le entrate, evitando così ogni possibile contatto con l’esterno. Poco prima delle 18 la tifoseria ha deciso di interrompere il presidio e la squadra ha potuto così lasciare l’impianto. Ma resta ovviamente la frattura con la tifoseria, che di questo passo teme di perdere dopo appena due anni di permanenza quel professionismo riconquistato dopo una rincorsa durata ben cinque anni.

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