È stata presentata a Palermo la domanda di affiliazione alla Figc della nuova Associazione Calcio Rilancio Messina, costituita lo scorso 26 luglio presso lo studio notarile Pitrone. Il presidente Pietro Sciotto e il direttore generale in pectore Giovanni Carabellò stanno ultimando adesso la documentazione da trasmettere alla Lega Nazionale Dilettanti, unitamente agli adempimenti di natura economica e alla dichiarazione di disponibilità dello stadio ratificata dal sindaco Renato Accorinti.
Mercoledì verrà presentata la domanda di iscrizione a Roma e subito dopo il club sarà finalmente in grado di suggellare gli accordi fin qui soltanto abbozzati con dirigenti, componenti dello staff e calciatori. Al di là dei proclami iniziali, per certi versi perfino avventati, è evidente che il nuovo Messina rischia una partenza ad handicap, almeno rispetto alle big del girone. Evitare qualcuna tra Potenza, Nocerina e Cavese nel futuro concentramento I potrebbe in tal senso rappresentare un’ottima notizia.
Sul fronte mercato, restano calde le piste che portano all’argentino Pezzella e ai sardi Molino e Verachi, anche se sul tavolo degli uomini mercato giallorossi ci sono molti altri nomi. La pista più suggestiva è sempre quella che porta al bomber Giuseppe Meloni, capace di firmare in carriera oltre 150 reti tra C, D ed Eccellenza, con il picco delle 26 marcature in 28 gare siglate a Fondi nel 2015/2016. Il Messina deve fare i conti con un’offerta economica superiore da parte del Nardò, che sarebbe disposto ad andare oltre perfino la cifra che gli veniva garantita dalla Cavese. Il calciatore sardo potrebbe però accettare comunque il trasferimento in Sicilia.
Appurata la scelta della proprietà di rinunciare ad un direttore sportivo, l’allenatore designato Antonio Venuto ha proposto tre nomi per il suo staff. L’esperto difensore Santo Matinella appenderebbe le scarpe al chiodo per affiancare ancora una volta l’ex tecnico del Due Torri, con il ruolo di responsabile dell’area tecnica. Il preparatore dei portieri potrebbe essere Mauro Manganaro, mentre per la carica di preparatore atletico è in lizza Nunzio Bertano, già a Messina con il “vecchio” ACR. A completare i quadri dirigenziali dovrebbe esserci il segretario Benedetto Bottari.
Infine, il capitolo stadi. È evidente che il “Celeste” non sarà disponibile in tempi brevi. Franco Calatozzo, a cui è stato affidato il rifacimento del manto erboso, ha già chiarito che la nuova semina darà i suoi frutti non prima di metà ottobre. Sul tavolo di Sciotto è arrivata la proposta dell’ingegnere Franco Mento, che aveva già stilato l’ambizioso programma di messa a norma voluto dall’ex presidente Proto. Dopo il colloquio dei giorni scorsi, il professionista ha rivisto sostanzialmente al ribasso il precedente progetto.
Accantonata la suggestiva idea di un impianto senza barriere, si bada al sodo: ovvero alla riapertura dello storico impianto di via Oreto con una capienza in linea con gli standard della serie D. Occorrono però circa due mesi di interventi, al netto dei tempi tecnici e della burocrazia. Per ottenere l’istanza di conformità da parte dei Vigili del Fuoco vanno rivisti gli impianti elettrici ed anti-incendio. Necessari interventi negli spogliatoi e in infermeria. Anche se non verranno più collocati i seggiolini né creata una tribuna d’onore, bisognerà comunque ripulire spalti e ringhiere e realizzare ex novo le panchine. Ragionevolmente è possibile immaginare costi per circa 150mila euro. Anche in virtù di questi esborsi supplementari, inizialmente non previsti, potrebbe essere rivisto al ribasso il budget destinato al monte ingaggi dei calciatori.