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Pozzecco: “Vogliamo continuare a sognare con la gente di Capo d’Orlando”

Aria di play-off, aria di derby. Cresce l’adrenalina in vista della gara 1 dei quarti di finale dell’Adecco Gold che ripropone il duello tutto messinese tra l’Upea Capo d’Orlando e la Sigma Barcellona. Seconda contro settima in classifica nella regular season, l’una con 42 punti l’altra con 34.

Mays in palleggio
Mays in palleggio

Un derby che trabocca di passione, ed anche di campanile, e non potrebbe essere diversamente nel rileggere la storia dei due club e le ambizioni mai celate di compiere il salto per quella massima serie già assaporata per tre stagioni dai paladini, ed ancora inedita per i barcellonesi.

Un sogno comune da inseguire quella della Serie A, ma che potrà proseguire soltanto per una delle due dopo questa serie di gare (si gioca al meglio dei tre successi) a cui seguirà ancore una lunga corsa, mentre per la perdente bisognerà attendere la prossima stagione agonistica.

Il derby, i play-off ed un bilancio della regular season non potevano che essere parte centrale della conferenza della vigilia nella sala stampa “Daniele Di Noto” che si apre con il fuori programma dei consigli che il Poz riserva per il giovanissimo atleta Samson Carianni: “Ricorda Sam, ascolta quello che ti dice l’allenatore, e poi fai il contrario“.

Gianmarco Pozzecco con il giovanissimo Samson Carianni e Gianluca Basile
Gianmarco Pozzecco con il giovanissimo Samson Carianni e Gianluca Basile

La gara è importante – sottolinea Gianmarco Pozzecconon solo in quanto derby, ma è fondamentale perché vogliamo vincere il campionato. Qui si è creato un ambiente fantastico, oggi, ad esempio, ho pranzato con Nicevic, il professore Abele Ferrarini ed altri, siamo diventati una famiglia. Questo aumenta la responsabilità di noi tutti e rende più difficile affrontare la partita di domenica perché è una gara molto sentita. L’importanza che la gente di Capo d’Orlando attribuisce al derby è un qualcosa a cui i miei giocatori danno grande importanza“.

Per andare avanti – prosegue il coach triestino – dobbiamo passare il quarto di finale, ma siccome sono partite diverse da quelle che abbiamo giocato durante l’anno con Veroli o altre. Senza nulla togliere a sfida importanti e difficili come quelle, qui è giusto che assuma un’importanza diversa, è con Barcellona è derby anche per passare il turno. A questo punto del campionato vogliamo continuare a sognare con tutta la gente di Capo d’Orlando, faremo tutto ciò che è nelle nostre possibilità per regalare una soddisfazione immensa. Pensiamo in grande“.

Di fronte al mero vincere o perdere dello sport, entrare sarà emozionante – continua il Poz – ed avremo 3500 persone qui al PalaFantozzi equeste due gare saranno indimenticabili. Speriamo di fare bene, ma se dovessimo perdere, sarà sicuro per colpa mia perché ho allenato dei ragazzi che sono 12 atleti fantastici ed io sono stato clamorosamente fortunato. Calvani è un allenatore molto più esperto di me, lo dice il fatto che l’anno scorso si giocasse lo scudetto, testimonia che sono io l’anello debole della squadra“.

Gianluca Basile e l'esultanza dei tifosi sullo sfondo
Gianluca Basile e l’esultanza dei tifosi sullo sfondo

Non dategli ascolto – interviene Gianluca Basile in sala stampa – se siamo arrivati secondi, il merito anche del Poz. Non è facile gestire 10 giocatori, questo poi è il suo primo anno vero, ha fatto sicuramente bene, altro che anello debole“.

I play-off sono tutti uguali, è vero – prosegue la guardia pugliese – ho avuto la fortuna di giocare in squadre che giocavano ad alti livelli, ma anche qui giochiamo per vincere. Siamo arrivati secondi e abbiamo il fattore campo a favore, ma è sempre la stessa storia, stessa tensione di Real-Barca o di Fortitudo-Virtus. Se sono qui è perché ci tengo a fare bene e voglio provare a vincere. Non c’è meno pressione di quando giocavo a Bologna“.

L’ex azzurro poi ritorna sulle considerazioni sulla convenienza di giocare con Barcellona: “Il derby è la miglior gara per uno come me, non di primo pelo, per non affrontare i viaggi tra aerei e pullman che pesano. In questi dieci giorni respireremo un’atmosfera fantastica, sono cose che chi sta in campo vuole vivere. Nessuna sfida ti darà le emozioni che ti da il derby. Non c’è da inventarsi nulla. La differenza la farà l’aggressività e passerà questo turno chi sbaglierà meno. La differenza sarà nelle capacità di reazione anche ad una sconfitta, o ad un momento di difficoltà nel corso di una gara“.

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