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Pozzecco: Per l’Orlandina il Memorial Basciano è stato estremamente positivo

Prosegue la marcia di avvicinamento al torneo di Legadue Gold 2013/14 per l’Upea Orlandina che ha chiuso il suo primo torneo stagionale con un terzo posto al “Memorial Basciano“, disputato a Trapani nel l’ultimo week-end.

I paladini sono dapprima usciti sconfitti (92-79) nel primo derby della stagione con la Sigma Barcellona di coach Perdichizzi e dell’ex Alex Young, e il giorno successivo si sono riscattati piegando per 94-83 la compagine della Moncada Agrigento (Legadue Silver).

Il torneo del PalaIlio, disputato senza Gianluca Basile che dovrebbe rientrare per il Torneo Sant’Ambrogio, ha comunque lasciato buone sensazioni nello staff della compagine di Capo d’Orlando sia sulla bontà del roster che sul lavoro fin qui svolto sia sotto l’aspetto atletico che dall’affiatamento del gruppo in campo e fuori.

Se tiriamo le somme a Memorial finito, è stato per noi un torneo estremamente positivo – ha
detto Coach Pozzecco alla fine della premiazione per il terzo posto – ho avuto dalla squadra alcuni 
segnali positivi e altri un po’ meno, ma era ovvio andasse così. Sono molto contento di alcune cose 
e meno di altre, ma ripeto è stata un’ottima prova per noi. Siamo stati anche bene insieme e 
questo è sempre molto importante per un gruppo. Dobbiamo però lavorare ancora su qualche 
aspetto“.

Sabato siamo andati bene, abbiamo tenuto testa a Barcellona. Oggi – prosegue il tecnico triestino che ha festeggiato con la squadra il 41° compleanno – forse eravamo un po’ meno lucidi, Agrigento poi è davvero uno squadra rognosa da affrontare. A noi mancava Basile nelle rotazioni, ma non abbiamo sofferto perché chi è entrato sul parquet ha cercato di fare bene. Parlo dei giovani, di Laquintana, di Ciribeni e di Cefarelli. Sono contento del loro atteggiamento e di quello che stanno dando i ragazzi“.

Per l’ex play dell’Italia, la mitica “mosca atomica“, non sono mancati anche numerosi attestati di affetto dal pubblico trapanese: “Fa sempre piacere ricevere affetto. Anche i piccoli gesti, come un sorriso di un bambino possono darti tanto. Non si ha mai la pancia piena di queste cose. Perché? Non lo so, io credo che la gente mi riconosca il fatto che amo follemente questo sport e che ho sempre giocato per la maglia e con il cuore. A me piace pensarla così“.

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