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Pozzebon: “Avverto già il calore di Messina. Un sogno il salto in B e il gol al Bologna”

Demiro Pozzebon è chiamato a non far rimpiangere la doppia partenza di Tavares e Gustavo. L’ex bomber della Lucchese, primo vero colpo estivo del Messina, non è comunque timoroso per le grandi aspettative della sua nuova tifoseria: “Anche io l’anno scorso, come Tavares, ho raggiunto la doppia cifra pur non giocando tantissimo. Ho avuto dei disguidi con uno dei quattro allenatori che abbiamo cambiato nel corso della stagione e quindi il peso dell’eredità non lo sento affatto”.

Pozzebon
Pozzebon celebra una delle dieci reti realizzate con la Lucchese

Non è mai facile ripetersi, ma l’attaccante romano, il quarto in gruppo dopo Bramati e i neo-acquisti Ricozzi e Ferri, il quinto considerando anche Berardi, non è affatto scoraggiato: “Ho visto che qui c’è un bel gruppo. Sto cercando di lavorare nel migliore modo possibile. Poi sono sicuro che lavorando con dedizione, cattiveria e la grinta giusta i gol arriveranno, ancora una volta”.

Pozzebon rimarca con orgoglio i sacrifici compiuti in sette anni di carriera, nei quali ha realizzato quasi 80 reti: “Demiro è un ragazzo che si è fatto da solo. Lo dimostra la tanta gavetta, che mi ha portato a militare in quasi tutte le categorie. Sono arrivato qui grazie alle mie qualità. Spero quest’anno di metterle in mostra in una piazza che lo merita e alla quale spero di regalare tante soddisfazioni”.

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Con l’Avellino Pozzebon si è ritrovato in B subito dopo il doppio salto dall’Eccellenza alla Seconda Divisione con l’Olbia

Come aveva sottolineato anche il ds della Lucchese, l’ex centrocampista giallorosso Antonio Obbedio, il neo-giallorosso rappresenta l’ideale terminale offensivo nel 4-3-3 tanto caro a Bertotto: “Mi piace giocare da solo, da prima punta. Sono fisicamente prestante e quindi posso tenere la palla e fare salire la squadra. Sono capace di attaccare gli spazi e ho anche un buon passo. Ovviamente l’obiettivo principale è finalizzare il gioco della squadra”. Da incorniciare il biennio in Sardegna, che ha convinto l’Avellino a tesserarlo: “Ad Olbia sono stati due anni fantastici, nei quali ho realizzato quasi 50 gol. Quella città mi ha amato tantissimo”.

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Il neo-attaccante del Messina in posa con la maglia de L’Aquila

Poi la chiamata degli irpini: “Il salto in serie B è stato incredibile. C’era ancora la Seconda Divisione e quindi sono salito di quattro categorie in due anni. È stato un sogno entrare tra i professionisti, in un campionato così importante. Anche il primo gol tra i cadetti ha rappresentato un’emozione unica, perchè è valso il momentaneo terzo posto in solitaria e ci ha consentito peraltro di battere il Bologna, una delle candidate alla promozione in A”.

Demiro indossa la biancoscudata da poche ore ma ha già avvertito l’entusiasmo dei messinesi: “Ho scelto l’ACR per il suo blasone, perchè ha giocato tanti anni in A e B. E per un tifo davvero focoso. L’ho sentito subito il calore, in questi giorni, si vede che la gente crede nella sua squadra. Ha pesato anche l’insistito interesse del direttore Vittorio Tosto, che mi ha illustrato il progetto: ho deciso di sposarlo in pieno”. Anche il ds giallorosso, in carriera, ha militato nell’Avellino e nella Lucchese.

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