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Messina

Politica scatenata sugli arrivi. La Questura: “Proseguono controlli e denunce”

Le immagini dei traghetti pieni hanno scatenato la politica, nazionale, regionale e locale. “Ho visto il flusso incontrollato di macchine che hanno attraversato lo Stretto dalla Calabria per raggiungere la Sicilia. Mi sono reso conto che qua c’è qualcuno che gioca con la nostra vita”, sottolinea il sindaco di Messina Cateno De Luca. “Diffiderò Governo, Prefetti e Questori: voglio il riscontro dei controlli. Stasera sarò lì, a costo di bloccare la nave: non permetterò altri vergognosi esodi. Inoltre farò un’ordinanza per bloccare il transito selvaggio delle persone, per assicurare l’applicazione del decreto emanato dai ministri”.

Gli fa eco il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, che ha scritto al ministro dell’Interno Luciana Lamorgese: “Lei sta assumendosi la grave responsabilità di vanificare gli sforzi ed i sacrifici di milioni di siciliani. Agli imbarcaderi della Calabria nessuno vigila sul rispetto dei vostri decreti. Non posso consentire tanta irresponsabilità”.

Cateno De Luca
Il sindaco Cateno De Luca

Concetti ribaditi dal parlamentare della Lega Nino Minardo: “Il porto di Messina deve essere blindato. A parte le rarissime eccezioni di chi dalla Calabria viene in Sicilia perché “pendolare autorizzato”, appartenente alle forze dell’ordine o ai lavoratori del comparto sanitario, per tutti gli altri l’imbarco e lo sbarco devono essere impediti. In questa terribile pandemia globale la Sicilia finora ha avuto un numero tutto sommato “accettabile” di contagi e vittime ma le prossime due settimane sono decisive per evitare che la situazione sfugga di mano, i nostri ospedali collassino e il numero dei morti cresca. Ci vogliono presìdi e controlli straordinari”.

Interviene anche il deputato di Forza Italia Matilde Siracusano: “Il presidente Conte continua a gestire l’emergenza Coronavirus tramite irresponsabili e caotici annunci show a mezzanotte. Continua il pericolosissimo esodo dalle regioni del Nord a quelle del Sud. Le stazioni sono prese d’assalto, le autostrade piene di auto, ore di fila per imbarcarsi nei traghetti. Una situazione assurda. Il governo non riesce a gestire questa crisi e purtroppo il Mezzogiorno e la Sicilia rischiano di pagare un prezzo altissimo a causa dell’incompetenza di chi siede a Palazzo Chigi”.

Nello Musumeci
Il presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci

Annuncia eclatanti iniziative di protesta il deputato regionale dell’Udc Vincenzo Figuccia: “È necessario organizzare urgentemente controlli anche con l’Esercito che non vanifichino il sacrificio dei siciliani onesti che hanno a cuore il futuro della nostra terra. Sono pronto ad andare a Messina e ad incatenarmi se entro stasera non ci saranno misure definitive di chiusura”.

Si registra comunque una replica della Questura: “I controlli nello Stretto di Messina stanno proseguendo come sempre. Anche ieri sera le persone transitate da Messina sono state fermate, sono state controllate le autocertificazioni e misurata loro la temperatura corporea. C’è un posto fisso di controllo agli imbarcaderi privati e alla stazione marittima con poliziotti, Carabinieri, Finanza, corpo forestale e un medico”.

controlli
Passeggeri arrivati da Reggio Calabria a bordo degli aliscafi in attesa di controlli (foto Ansa – Carmelo Imbesi)

La polizia assicura che “i controlli sono stati eseguiti seguendo la normativa nazionale vigente al momento, che ora è cambiata ed è molto più restrittiva. Le persone che non avevano validi motivi previsti dalla legge per tornare in Sicilia sono state denunciate. Sarà potenziato il controllo e le misure saranno più restrittive”. Questa mattina vi erano pochissime persone agli imbarcaderi privati e pubblici, si precisa infine nella nota.

Anche i deputati del Pd Pietro Navarra e Franco De Domenico “sgonfiano” un po’ il caso: “Bisogna tenere conto che il numero delle corse è ridottissimo, che di notte le navi non viaggiano, e che ci sono tanti lavoratori pendolari che stanno attraversandolo lo Stretto in auto. Qualora ci siano soggetti diversi, regolarmente autorizzati, ci si dovrà porre il problema di come evitare che possano ulteriormente aggravare il contagio. Riteniamo che l’unico modo sia quello di utilizzare gli alberghi, in questo momento chiusi, gli istituti religiosi con posti letto non utilizzati, e metterli in quarantena”.

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