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Polenta: “L’addio scelta obbligata. Il Messina è forte e ora inizierà a vincere”

Dopo un’estate di stravolgimenti, anche l’autunno si apre all’insegna delle novità per l’ACR Messina. Si conclude infatti dopo appena un mese l’avventura in riva allo Stretto di Adriano Polenta. L’improvvisa separazione dal direttore sportivo – come ha chiarito una nota stampa della società – è dettata purtroppo da motivi personali, sui quali ovviamente è doveroso mantenere il riserbo: “Non avrei più il tempo necessario da dedicare al lavoro – aggiunge ai nostri microfoni –. Era una scelta obbligata ed al momento purtroppo si tratta di un congedo. Spero che questo momento passi presto”.

Sciotto e Polenta
Sciotto e Polenta

L’ormai ex dirigente lascia senza polemiche e tiene comunque a rincuorare una piazza con cui ha collaborato brevemente: “Ho salutato tutti, sono molto dispiaciuti. Dispiace peraltro doverlo ufficializzare in un momento particolare. Ma la squadra è forte e presto inizierà a vincere e darà soddisfazioni”.

Il suo successore il sodalizio peloritano sembra peraltro averlo già in casa: “L’annuncio di Salvatore Castorina come nuovo responsabile dell’area tecnica è stata una decisione che ho condiviso con la proprietà. È un ragazzo con entusiasmo e voglia. Non so se ora il suo ruolo cambierà. Purtroppo per motivi personali non potrò più collaborare con loro”.

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Infantino, i suoi collaboratori Di Dio e Mirarchi, Sciotto e Polenta

Si allunga così la lista degli addii, che sembrano fare rima con il balbettante avvio di stagione. Dopo la mancata permanenza di Giacomo Modica e la parentesi rappresentata da Peppe Raffaele, la panchina è stata affidata da circa un mese a Pietro Infantino, protagonista di una bella annata ad Acireale ma subito messo in discussione per via di un 3-4-3 che non ha dato i risultati sperati (due ko in campionato dopo le due vittorie in Coppa) e soprattutto per un gioco che non decolla. A fare discutere tifosi e addetti ai lavori anche la condizione fisica del gruppo. In tal senso va detto che il nuovo staff tecnico è composto da un allenatore in seconda (Nunzio Dario Di Dio) e un preparatore dei portieri (Antonino Mirarchi), mentre non è stato rimpiazzato il preparatore atletico Basilio Arasi, voluto con sé da Raffaele.

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Il Messina a rapporto dai tifosi a fine gara (foto Nino La Macchia)

Campo a parte, non sono mancati i colpi di scena neanche a livello di scrivania. Il feeling con Francesco Lamazza si era rotto da tempo, già mesi prima dell’ufficializzazione della mancata conferma. La designazione di Carmelo Rappoccio, già vicino al presidente Pietro Sciotto l’estate precedente, è sfumata dopo poche settimane, anche in virtù dell’incompatibilità con l’ambiente della sua prima scelta per la panchina, l’ex bandiera della Reggina Ciccio Cozza. Mai ufficializzate le posizioni di Salvatore Grasso, storico braccio destro di Raffaele, e Alessandro Parisi, che pure resta vicinissimo al direttore generale Lello Manfredi.

L’ambiente aveva tirato un sospiro di sollievo con l’arrivo dell’esperto Polenta, ex ds del Trapani, con un curriculum di spessore. Che ha avuto risvolti innegabili anche sul mercato, se si pensa ad esempio che il 60enne dirigente originario di Osimo aveva portato in Italia il centrocampista francese Gael Genevier, nel 2003, a Perugia. Quindici anni dopo i due si erano appena ritrovati a Messina. Adesso l’addio prematuro e il ritorno a casa di Polenta. All’ACR resta un tifoso in più nelle Marche. Ma solo i risultati potranno alleviare l’amarezza per un altro rapporto che si chiude prematuramente.

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