In attesa di capire cosa gli riserverà il futuro (il suo contratto con il Messina scadrà infatti il prossimo 30 giugno), Vincenzo Plescia è stato a Lipari con la famiglia, insieme al compagno di squadra Domenico Franco, per l’evento legato al ricordo di Franco Scoglio: “Per me è un onore essere qui per ricordare il professore. Me ne parlano tutti benissimo, immagino che sia stato una grande persona. Stiamo facendo due cose in una, godendoci questi giorni di relax in attesa di ripartire con gli allenamenti estivi. Abbiamo avuto modo di conoscere gli ex calciatori del Messina dei tempi di Scoglio con cui abbiamo giocato l’amichevole. Ora hanno qualche anno in più, avrei voluto vederli giocare da giovani”.
La generosità messa in campo da Plescia in questa stagione sarebbe senz’altro piaciuta ad un allenatore come Scoglio. “Non sono stato un gollifero, ma ho dato una grandissima mano alla squadra e sono felice di aver aiutato i miei compagni. Magari sarei stato uno dei pupilli di Franco Scoglio, considerato che amava la generosità”.
L’attaccante palermitano ha tracciato un bilancio dell’ultimo torneo, proiettandosi anche al prossimo girone C: “Penso che il girone sia stato davvero tosto, molte squadre potevano ambire alla B, però ha meritato la Juve Stabia per il gioco che esprimeva. Anche Avellino, Benevento, Crotone e Catania avevano un buon organico per competere. L’anno prossimo sarà ancora più impegnativo, le squadre dovranno attrezzarsi molto. Il Trapani farà una grossa squadra, non sappiamo se ci sarà la Ternana o una tra Juventus Next Gen e Milan Under 23, sicuramente sarà un campionato molto competitivo”.
Per Plescia cinque gol all’attivo con il Messina, alcuni di pregevole fattura, vedi Giugliano e Monterosi. La voglia di crescere sotto il profilo realizzativo è tanta: “Purtroppo l’infortunio alla mano mi ha tenuto un po’ fermo e ho avuto qualche acciacco durante l’anno non rivelato, che mi impediva di fare tantissime cose. Non si finisce mai di migliorare e io dovrò realizzare più gol, che per un attaccante rappresentano il pane quotidiano”.