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Messina

Plescia e Fumagalli impongono la legge dell’ex: il Messina batte 1-0 l’Avellino

Dopo il ricordo di Mimmo Cecere, gara ricca di emozioni. Ospiti vicini al gol con Varela, che centra il palo esterno, e Cionek, che non inquadra la porta. Dopo l’infortunio di Rigione, Ferrara centra un clamoroso incrocio dei pali e poi va in gol il Messina con l’ex Plescia. Manetta provvidenziale a più riprese in difesa e vicino al raddoppio di testa. Ripresa sofferta, caratterizzata da tanti provvedimenti disciplinari: ne fanno le spese Polito e Benedetti. Il Messina non riesce ad effettuare l’ultimo cambio ma resiste e dopo nove minuti di recupero può celebrare la prima, pesantissima, vittoria stagionale. 

Mimmo Cecere
La terna arbitrale e le maglie dedicate a Mimmo Cecere

Il pre-partita. Ragusa torna tra i titolari e indossa la fascia da capitano: è la grande novità rispetto a Francavilla insieme al rientro di Lia sulla fascia destra. Ortisi arretra e viene riproposto da terzino. Modica deve rinunciare a Franco, Giunta e Salvo, biancoverdi privi di Dall’Oglio e D’Angelo. Avellino tra le principali favorite in ottica promozione e in campo con ben cinque giocatori che un anno fa erano titolari in B (Ghidotti, Rigione, Cionek, Armellino, Varela). Il Messina, che schiera invece quattro elementi che l’anno scorso erano in D, indossa la consueta tenuta nera, maglia e calzettoni bianchi con pantaloncini verdi per gli irpini. Le due squadre entrano in campo con una t-shirt celebrativa per ricordare il compianto Mimmo Cecere, doppio ex spentosi ad appena 50 anni nell’aprile scorso. Funzionano regolarmente i nuovi led, rimasti a lungo spenti nel match con la Turris.

Firenze
Firenze determinante in regia

La cronaca. Al primo vero affondo ospiti ad un passo dal vantaggio: al 5′ Varela dal limite, ben smarcato dopo la triangolazione tra Patierno e Sgarbi, centra il palo esterno alla sinistra di Fumagalli. All’8′ Sgarbi sfonda a destra e il suo traversone attraversa pericolosamente tutta l’area. Decisamente convincente l’approccio biancoverde, Messina un po’ in difficoltà nonostante il grande calore del suo pubblico. Al 13′ Avellino ad un passo dall’1-0: Ferrara viene nuovamente superato in velocità e Patierno, a centro area, calcia a botta sicura ma Manetta con la faccia respinge miracolosamente, evitando anche il rigore. Subito dopo altra ripartenza irpina e salvataggio provvidenziale di Lia, che si rifugia in corner. Emergono le qualità dell’Avellino e le difficoltà difensive dei peloritani.

Gioventù Giallorossa
Gioventù Giallorossa accoglie i tifosi dell’Avellino con uno striscione

Al 17′ appare un po’ fiscale l’ammonizione per Manetta, incredulo per il fischio arbitrale. Al 21′ Varela sfugge ancora sulla destra e calcia: Fumagalli si rifugia in corner. Al 24′ Manetta è ancora provvidenziale e respinge la conclusione di Sgarbi, poi il portiere peloritano rinvia di pugno in tuffo. Il Messina è alle corde ma si scuote, conquistando un corner. Rigione, infortunato, deve lasciare il campo: dentro Mulè, due anni fa a lungo inseguito dall’Acr. Firenze batte in mezzo dalla sinistra dove Ferrara, in spaccata, colpisce un clamoroso incrocio dei pali. La scena si ripete poco dopo ed è fatale per l’Avellino: Firenze batte dalla destra e Plescia, tutto solo, deve soltanto appoggiare in rete di testa. L’ex della sfida ovviamente non esulta ma la Curva Sud è in estasi. Inevitabile l’abbraccio con il ds Roma, che aveva scommesso su di lui in estate.

Plescia
Plescia celebrato da Ragusa e Ortisi

Al 34′ Benedetti svetta di testa nell’area del Messina ma non inquadra la porta. Sul fronte opposto al 36′ ancora una strepitosa parabola di Firenze e colpo di testa di Manetta che fa la barba al palo. Al 41′ ennesima ripartenza dei locali, con Ragusa che conquista un angolo. Firenze imbecca Emmausso, che in girata conclude a lato. Grande reazione dei locali dopo un avvio di marca irpina. Prima dell’intervallo Cionek, smarcato a centro area, non inquadra lo specchio e grazia il Messina. Si va al riposo sull’1-0 ma la gara è apertissima. Al 4′ Patierno va in gol con una splendida girata ma il gioco era già fermo per un offside. Il Messina poi spreca un potenziale contropiede, ignorando Emmausso e servendo Scafetta, in fuorigioco. Al 7′ dentro Buffa per Ragusa e passaggio ad un più accorto 4-4-2.

Curva Sud
Lo splendido colpo d’occhio della Curva Sud

Al 9′ Sgarbi va ad un passo dall’1-1: Fumagalli in tuffo, che sembrava in ritardo, se la cava con un guizzo, deviando in corner. Al 12′ Frisenna ci prova da fuori area al volo: Ghidotti blocca. Ci prova Emmausso, che trova l’ennesima deviazione in corner. Valzer di cambi intanto: dentro Gori e Sannipoli tra gli ospiti, Zunno e Cavallo nel Messina. I due neo-entrati vengono subito ammoniti dopo un’ingenua mischia in area e una protesta. Poi viene graziato Palmiero. Scafetta si concede un tacco a centrocampo e Cancellotti in contropiede è insidioso con un traversone da destra che però varca la linea di fondo. Al 33′ un ispirato Buffa serve in profondità Cavallo, che pesca in area Zunno, chiuso in angolo. Subito dopo ci prova Plescia, che finisce a terra e si rialza prima di calciare: il diagonale attraversa l’area piccola e si spegne sul fondo.

Scafetta
Scafetta in fase di copertura

Al 37′ Polito rimpiazza Scafetta mentre Luciani, pronto a subentrare a Plescia, viene fermato dall’arbitro, che ammonisce il tecnico in seconda Ferraro. Il cambio salta definitivamente perchè l’Acr non ha più slot disponibili! Al 41′ Fumagalli vola sotto la traversa e salva su Armellino, che aveva svettato su corner. Il portiere giallorosso si ripete subito dopo con uno strepitoso colpo di reni su Marconi. Nel breve volgere di due minuti Polito e Benedetti vengono prima ammoniti e poi espulsi: le due squadre restano in dieci. Vengono assegnati ben otto minuti di recupero. Si fa male Cionek, che si accomoda a bordo campo, lasciando i compagni in nove. Frisenna dalla sinistra prova ad imbeccare Plescia. La scena si ripete poco dopo, al 95′, quando Lia si invola sulla sinistra ma non riesce a servire un compagno smarcato. Al 99′ il Messina può fare festa: decisivi gli ex Plescia e Fumagalli. L’Acr è finalmente fuori dalla zona playout, nonostante due gare da recuperare: non accadeva da tempo. Ma è soprattutto un’importante iniezione di fiducia per il futuro: dopo anni di sofferenza sognare qualcosa in più sembra lecito.

speaker Maira
Lo speaker Maira celebra Plescia

Il tabellino. Messina-Avellino 1-0 
Marcatore: al 29′ pt Plescia.
Messina: Fumagalli, Lia, Ferrara, Manetta, Ortisi, Firenze (23′ st Zunno), Frisenna, Scafetta (37′ st Polito), Emmausso (23′ Cavallo), Plescia, Ragusa (C, al 7′ st Buffa). In panchina: De Matteis, Pacciardi, Darini, Tropea, Luciani, Cavallo, Zammit, Di Bella. Allenatore: Giacomo Modica.
Avellino: Ghidotti, Tito (C, 15′ st Sannipoli), Benedetti, Palmiero, Varela (38′ st Marconi), Patierno (15′ st Gori), Sgarbi, Cancellotti (38′ st Ricciardi), Rigione (28′ pt Mulè), Armellino, Cionek. In panchina: Pane, Pizzella, Maisto, Pezzella, Tozaj. Allenatore: Michele Pazienza.
Note – Espulsi al 43′ st Benedetti (A) e Polito (M). Ammoniti: al 17′ pt Manetta (M), al 10′ st Fumagalli (M), al 14′ st Mulè (A), al 26′ st Cavallo (M), al 28′ st Zunno (M), al 42′ st Benedetti (A) e Polito (M). Corner: 7-9. Recupero: 2′ pt e 8′ st. Spettatori: 3.300 (1.330 abbonati, 1.562 spettatori paganti, 400 omaggi scuole).
Arbitro: Andrea Ancora di Roma 1. Assistenti: Roberto D’Ascanio di Roma 2 e Massimiliano Starnini di Viterbo. Quarto ufficiale: Alessandro Gervasi di Cosenza.

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