Ci sono partite che fanno parte di un altro campionato, in cui non puoi sbagliare nemmeno un passo, tanto è il peso della posta in palio. È il torneo degli scontri diretti per chi si deve salvare, in cui l’occasione va sfruttata ed il risultato è quasi obbligato. Questa è la situazione del Pistunina, che domenica ospiterà il Ragusa fanalino di coda in un match da non sbagliare assolutamente, dopo la pesante sconfitta subita contro il Sant’Agata.
Adesso la squadra di Raciti deve piazzare i colpi decisivi per la salvezza diretta, perché ha inizio quel filotto di partite che nel girone d’andata regalò le soddisfazioni migliori. C’è poco da fare calcoli e orpelli, contro gli iblei non sono ammesse distrazioni e di questo ne è ben consapevole anche Giovanni Grazioso: “Anche il mister per tutta la settimana ci ha fatto lavorare con la consapevolezza che domenica conta solo vincere – ha commentato –, è una di quelle partite che rappresentano un campionato a parte. Vogliamo tornare a vincere con la consapevolezza che un successo avrebbe un effetto benefico sul nostro morale ma anche sulla nostra classifica. Non credo che la squadra senta pressione, se ti devi salvare è ovvio che la permanenza nella categoria passa anche da queste partite”.
Il poker subito dal Sant’Agata è già acqua passata: “È ovvio che se dopo venti secondi prendi gol, vuol dire che tu in campo ci sei fisicamente ma mentalmente no. Abbiamo sbagliato l’approccio, poi davanti avevamo una grande squadra, ma questo non deve accadere contro nessuno. È evidente che domenica servirà un altro Pistunina”.
Per Grazioso una partita speciale, considerato che fino a dicembre ha vestito la maglia degli iblei: “Mi aspettavo queste difficoltà da parte loro, la squadra sotto il profilo qualitativo aveva delle lacune, in più durante il mercato non hanno effettuato molte operazioni. Adesso si trovano all’ultima spiaggia, non penso che verranno qua a giocare a viso aperto. Anzi, staranno in difesa nel tentativo di tener viva la partita fino all’ultimo, rendendosi pericolosi in contropiede”.