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Piovaccari: “Smetto quando lascia Buffon. Minutaggio ok se non brucia i giovani”

Tra i protagonisti della salvezza in rimonta del Messina c’è sicuramente l’attaccante Federico Piovaccari, che ha tagliato la soglia delle 540 presenze in carriera, con due titoli in Romania e 149 gol all’attivo, con la cifra tonda soltanto sfiorata in riva allo Stretto. Le vacanze estive le sta trascorrendo in Spagna, in attesa dell’ennesima avventura di una carriera infinita, iniziata nel 2004 proprio in Sicilia, a Vittoria.

Piovaccari
Federico Piovaccari in sala stampa

“Mia moglie è spagnola, vivo vicino Barcellona. Ho sentito il direttore Pitino, so che è in contatto con il mio procuratore. Essendo svincolato attendo il Messina ma ho avuto anche altre offerte. Potrei pure restare in Spagna, vicino alla mia famiglia. In carriera ho giocato in Romania, Cina e Australia. Ho girato il mondo, apprezzando culture diverse: mi sono portato dietro qualcosa da tutti quei paesi. Magari ci sarei rimasto qualche anno in più ma non abbiamo trovato l’intesa e alla fine ho preferito avvicinarmi a casa”.

L’1 settembre il “Pifferaio”, soprannome ed esultanza legate a un cartone animato seguito dal figlio, compirà 38 anni ma al momento il ritiro non è un’opzione: “Giocherò finché non smette Buffon… A parte gli scherzi vorrei continuare fino a quando mi diverto. Il fisico è il termometro e penso di stare ancora benissimo. Ho tantissima voglia, non mi prefisso una “data di scadenza”. Quest’anno vorrei ancora dire la mia, poi sarà il campo a dirmi se devo appendere le scarpe al chiodo”. 

Federico Piovaccari
Federico Piovaccari ha firmato due reti a Messina

I sei mesi a Messina sono stati caratterizzati dalle reti a Potenza ed Avellino, dall’assist di Palermo ma anche da una leadership determinante nello spogliatoio: “È stata una parentesi importante, positiva, anche se a livello realizzativo potevo fare meglio, senza qualche traversa di troppo. Anche avere preso il Covid mentre ero al top della forma non mi ha aiutato. La salvezza è stata una bella impresa, che per l’80% è arrivata grazie a un bel gruppo. Con i compagni su WhatsApp ci sentiamo ogni giorno, per scambiarci una foto dal mare più che per parlare di calcio. Anche Damian, che ora è a Terni dopo il rientro dal prestito, ha sempre un momento per scherzare con noi”.

Il Messina ha già deciso di voltare pagina: “Mi spiace che mister Raciti non sia stato confermato, ma il calcio è anche questo. Auteri è un ottimo tecnico, l’ho incontrato un paio di volte da avversario e non lo scopro certo io. Hanno fatto le loro scelte e ritengo che il mercato sarà dettato anche da lui oltre che dal ds”. 

Piovaccari e Adorante
Piovaccari e Adorante celebrano una rete (foto Paolo Furrer)

Le trattative sono destinate a decollare soltanto tra qualche settimana: “La questione economica sta influendo abbastanza. Ormai il mercato decolla nelle ultime settimane di agosto, con gli esuberi dalla serie B e le intese sfumate in extremis. C’è il rischio magari di saltare un ritiro, come è accaduto a me l’anno scorso a Pagani. Poi recuperare il ritardo di condizione non è il massimo ma dipende tutto dalle mosse delle società”.

Cambiando squadra nel mercato invernale, Piovaccari ha forse inciso sui destini della bassa classifica: “La Paganese? Ho ricevuto tanti messaggi dai tifosi, già a gennaio. Magari se fossi rimasto lì si sarebbero salvati, evitando una retrocessione che arriva dopo 17 anni consecutivi in C. Ad ogni modo il direttore Cocchino D’Eboli lo sento spesso e i nostri rapporti sono intatti”. 

Piovaccari
Piovaccari in azione a Monterosi (foto Paolo Furrer)

Piovaccari indica già cinque o sei squadre che sembrano essere sulla buona strada: “Se dovessi pensare alla griglia di partenza della Formula 1 metterei Catanzaro e Crotone in prima fila, poi Avellino e Monopoli, che sta facendo un buon mercato. Il Foggia sembra ambizioso e bisogna capire in che girone sarà inserito il Pescara, con il Monterosi destinato a spostarsi al centro-nord. È difficile fare previsioni, attendiamo il calcio d’agosto”. 

Il Messina, come Juve Stabia, Taranto e Potenza, sembra destinato a ricorrere al minutaggio: “È un obbligo, anche la Federazione dopo le mancate qualificazioni della Nazionale ai Mondiali vuole incentivare l’impiego degli italiani, ma a mio avviso non è la soluzione. I giovani bravi devono giocare comunque e non per un regolamento. Marginean, Gonçalves, Fofana non facevano minutaggio ma avrebbero giocato comunque, lo stesso vale per Adorante. Probabilmente conviene valorizzare uno straniero e rivendendolo farci una plusvalenza e profitti maggiori. In Italia si preferisce l’uovo oggi alla gallina domani e si bruciano i giovani in pochi anni. Un ’99 come Catania rischia di restare spiazzato perché non essendo più under le società punteranno magari su un 30enne e non su chi ha 23 o 24 anni”. 

Piovaccari
Federico Piovaccari e il tecnico del Palermo Baldini (foto Nino La Macchia)

In conclusione, Piovaccari non riesce a scegliere un ricordo indelebile più degli altri: “Sono stato capocannoniere a Ravenna in C1 e con il Cittadella in B. Quello è stato il momento clou della carriera, un trampolino di lancio, perché subito dopo ho firmato con la Sampdoria. Ricordo con piacere Brescia e Grosseto mentre Cordoba è stata la mia seconda casa. Ci ho giocato tre anni e mezzo, in epoche diverse, in un calcio vissuto e pensato diversamente. In B e in C scendevamo in campo davanti a 15mila persone. Oggi loro a metà luglio hanno già 10mila abbonati…”. 

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